Agroalimentare, allarme di Anicav: Pomodoro, non siamo più leader del mercato mondiale

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Definire un progetto organico che abbia come obiettivo lo sviluppo e la valorizzazione delle eccellenze del settore pomodoro e che porti al superamento dei punti di debolezza, in particolare quelli legati alla scarsa competitività della produzione agricola e necessità di una filiera etica e sostenibile. È quanto si è discusso nella riunione tecnica ospitata ieri presso il ministero delle Politiche Agricole che ha coinvolto tutte le rappresentanze agricole e industriali del pomodoro italiano. Scopo dell’incontro, la futura costituzione di una “Cabina di regia” del pomodoro da industria fortemente voluta da Anicav (Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali).

“L’Italia – dichiara il direttore generale di Anicav, Giovanni De Angelis – è da sempre leader mondiale nei derivati del pomodoro per retail, partendo dalla tradizione dei pomodori pelati in scatola, passando per l’invenzione, tutta italiana, delle polpe di pomodoro ai più moderni sughi pronti. Questa leadership rischia però di essere minata a breve se non vengono affrontate in tempo le cause della perdita crescente di competitività del sistema Italia”. Tra i problemi indicati da Anicav, la bassa produttività della produzione agricola italiana e i costi troppo alti rispetto ai principali paesi competitor, soprattutto Usa, Cina, Spagna e Portogallo. La produttività per ettaro più bassa in Italia (pari a 74 tonnellate per ettaro, rispetto alle 97 tonnellate del Portogallo, 90 della Spagna, 105 della California, 94 della Cina) comporta un maggior costo del pomodoro con conseguente crollo di competitività del settore rispetto alle altre aree produttive, in particolare alla Spagna, principale competitor dell’Italia sul mercato europeo. “È prioritario – spiega De Angelis – avviare un ampio progetto di ricerca, sperimentazione e diffusione dell’innovazione che, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e attingendo a tutte le forme di finanziamento nazionali ed europee possibili, punti all’aumento in tempi rapidi della produttività e della redditività agricola. Il livello di aiuti accoppiati al pomodoro da industria i Italia è il più basso d’Europa – continua – l’insufficiente aiuto ad un settore che, a causa della bassa produttività agricola, ha un costo della materia prima tra i più alti del mondo potrebbe portare rapidamente ad una crisi strutturale gravissima”. Tra le priorità della Cabina di regia sul pomodoro italiano, il Tavolo ha accolto la proposta di Anicav relativa alla questione etica che potrà essere affrontata, nell’ambito della valorizzazione del prodotto, attraverso un’azione coordinata di certificazione etica e di implementazione di sistemi di qualità. “Su tale tema, di vitale importanza per l’intera filiera – conclude De Angelis – l’Anicav si è già attivata definendo una partnership con una delle maggiori società di certificazione a livello internazionale che potremmo mettere a disposizione del tavolo”.