Banca regionale di Sviluppo, il Tribunale: Infondato il ricorso della minoranza dei soci

52

Con l’ordinanza emessa il 23 febbraio, il giudice dott. Rosario Caiazzo ha rigettato il ricorso cautelare presentato da alcuni soci di Banca Regionale Sviluppo con il quale si erano opposti alle delibere dell’Assemblea (del 27 e 30 novembre 2015) che sancivano la trasformazione della Banca in spa e l’aumento di capitale.

Una esigua minoranza di soci aveva infatti presentato presso il Tribunale di Napoli un ricorso nel quale le delibere venivano ritenute nulle per “mancanza dei requisiti di chiarezza e verità della situazione finanziaria anche in ordine alla riduzione di capitale (deliberata a luglio 2015) e per l’inosservanza delle norme relative al quorum costitutivo”. Sulla base del ricorso presentato, il Tribunale di Napoli aveva sospeso la delibera di trasformazione in spa, mentre Banca Regionale Sviluppo, rappresentata dal prof. avv. Andrea Pisani Massamormile, aveva chiesto la revoca del decreto di sospensione e il rigetto del ricorso.

Con il dispositivo del 23 febbraio, il Tribunale di Napoli ha ritenuto infondato il ricorso e, conseguentemente, ha revocato il decreto con il quale veniva sospesa la delibera di trasformazione.

Il Tribunale di Napoli non ha riscontrato alcuna “inosservanza delle norme in tema di costituzione assembleare” ed inoltre, evidenziando come la delibera di riduzione del capitale sia “immune da censure”, ha giudicato senza alcun “fondamento plausibile” le riserve sollevate dai soci ricorrenti circa l’operazione.

Con questo provvedimento, il Tribunale di Napoli ha rilevato che la Banca ha agito corrispondendo alla “esigenza di conformità alle direttive della Banca d’Italia” che si prefiggono di “agevolare la trasformazione delle banche cooperative in società per azioni per garantirne una maggiore auspicata efficienza, anche in vista del consolidamento patrimoniale”.