Banco Esprito Santo, l’annunciato salvataggio spinge le borse

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A cura di Antonio Arricale Bilancio positivo in avvio di seduta per le principali borse europee spinte dall’annunciato salvataggio del Banco Esprito Santo che la scorsa settimana aveva riacceso i timori sul A cura di Antonio Arricale Bilancio positivo in avvio di seduta per le principali borse europee spinte dall’annunciato salvataggio del Banco Esprito Santo che la scorsa settimana aveva riacceso i timori sul settore bancario della zona euro. Altra buona notizia per l’euro, è la promozione incassata dalla Grecia da parte di Moody’s che alzato il rating sovrano di Atene di due gradini da “Caa3” a “Caa1” citando il significativo miglioramento fiscale nell’ultimo anno del paese al centro della peggiore crisi del debito in Europa nel 2009. Sullo sfondo restano tuttavia le tensioni geopolitiche, con in primo piano la striscia di Gaza. Sostanzialmente stabile l’Euro / Dollaro USA, che continua la sessione sui livelli della vigilia e si ferma a 1,342. Si riduce di poco lo Spread, che si porta a 157 punti base, con un lieve calo di 3 punti base, mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta al 2,70%. Tra gli indici di Eurolandia, ferma Francoforte, che segna un quasi nulla di fatto; resistente Londra, che segna un piccolo aumento dello 0,24%, mentre Parigi avanza dello 0,45%. Lieve aumento per la Borsa Milanese, con il FTSE MIB che sale dello 0,60% a 20.485 punti. Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, in luce Intesa Sanpaolo, con un ampio progresso dell’1,68%, che ha sorpreso positivamente gli analisti con i conti di bilancio. Andamento positivo per UBI Banca, che avanza di un discreto +1,46%. Ben comprata Generali Assicurazioni, che segna un forte rialzo dell’1,41%, proseguendo la scia positiva della scorsa settimana innescata da una serie giudizi positivi per i buoni conti semestrali. Unicredit avanza dell’1,28%, mentre il mercato guarda ai conti che l’istituto bancario annuncerà domani. Tra i più forti ribassi, invece, in apnea YOOX, che arretra del 2,53%. Pensosa Azimut, con un calo frazionale dello 0,59%. Tentenna Prysmian, con un modesto ribasso dello 0,51%. Greggio, prezzi in calo I futures West Texas Intermediate sono scesi di sei mesi lo scorso venerdì, per via dei timori sulla domanda futura del greggio USA e della benzina che hanno fatto scendere i prezzi. Sul New York Mercantile Exchange greggio con consegna a settembre è sceso al minimo della seduta di 97,09 dollari al barile lo scorso venerdì, il minimo dal 5 febbraio, prima di staccarsi dai minimi di 97,88, in calo dello 0,3% o di 29 centesimi. I prezzi Nymex sono troveranno supporto a 96,80 dollari al barile, il minimo dal 5 febbraio e resistenza a 99,85, il massimo dal 31 luglio. Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha dichiarato che l’economia USA ha aggiunto 209.000 nuovi posti di lavoro a luglio, contro le aspettative di un aumento di 233.000 unità. Il tasso di disoccupazione è salito inaspettatamente al 6,2% dal 6,1% di giugno. I dati hanno ridimensionato le aspettative degli investitori sulla tempistica di un eventuale aumento dei tassi da parte della Federal Reserve. Sulla settimana i futures Nymex sono scesi del 4,12% o di 4,12 dollari, il calo peggiore da gennaio. Giovedì i futures hanno perso oltre 2 dollari al barile, poiché i dati rialzisti sulle scorte ed i forti cali di Wall Street hanno fatto scendere il greggio sotto il livello dei 100 dollari. I dati settimanali hanno mostrato che le scorte di benzina negli USA sono salite di 0,4 milioni di barili la scorsa settimana a 218,2 milioni, il massimo degli ultimi quattro mesi. L’aumento inaspettato delle scorte di benzina durante la stagione estiva negli Stati Uniti ha fatto scendere i prezzi del greggio. I dati della Commissione Statunitense per le materie prime e i futures rilasciati venerdì hanno mostrato che gli hedge funds e i money managers hanno aumentato le previsioni rialziste per i futures del greggio scambiati sulla borsa di New York per la settimana conclusasi il 29 luglio. Le posizioni lunghe nette hanno segnato 276.741 contratti la scorsa settimana, in calo dello 0,49% dai 279.116 della settimana precedente. Sull’ICE Futures Exchange di Londra il greggio Brent con consegna a settembre è salito al minimo giornaliero di 104,39 questo venerdì, il minimo dal 2 aprile, prima di attestarsi a 104,84 alla chiusura degli scambi, in salita dell’1,11% o di 1,18 dollari. Il contratto Brent di settembre è sceso del 3,27%, o di 3,55 dollari al barile sulla settimana, poiché le scorte globali sembrano a livelli piuttosto alti nonostante gli scontro in Iraq, Libia ed Europa Orientale. Lo spread tra il Brent ed il greggio WTI ha segnato 6,96 dollari al barile alla chiusura di venerdì, contro i 6,30 dollari della settimana precedente. Nella settimana oramai alle porte gli investitori si concentreranno sui vertici delle banche mondiali, con la BCE, la BoJ, la BoE e la Reserve Bank of Australia che terranno i vertici di impostazione della politica monetaria. Borse asiatiche Avvio di settimana in ordine sparso Avvio di settimana con segni contrastanti per le principali borse asiatiche condizionate ancora dalle tensioni geopolitiche, con in primo piano la striscia di Gaza. L’indice Nikkei della borsa di Tokyo ha archiviato la seduta con un ribasso dello 0,29% a 15.477,60 punti mentre il più ampio indice Topix ha ceduto lo 0,33% a 1.277,02 punti. Venerdì la lettura del consueto dato mensile del PMI, l’indice dei direttori acquisto, ha registrato una frenata nel mese di luglio per il settore manifatturiero. Primo balzo in quattro mesi, invece, per la vendite di autoveicoli. Il dato è un importante indicatore monitorato dagli economisti, poiché per primo mostra il trend di spesa dei consumatori. Tra le altre borse asiatiche, Seul ha chiuso con un rialzo dello 0,35% dopo che l’inflazione si è portata all’1,6% nel mese di luglio registrando una frenata dall’1,7% di giugno, centrando le attese degli analisti. Taiwan sale dello 0,69%. Miste le altre piazze asiatiche che chiuderanno più tardi le contrattazioni. Hong Kong avanza dello 0,45%, Kuala Lumpur sale dello 0,38% mentre Singapore cede lo 0,66%. Jakarta sale appena dello 0,04%. Toniche Bangkok (+0,81%) e Shangai (+1,27%) quest’ultima ancora sulla scia positiva disegnata dal balzo dell’attività manifatturiera, a luglio, segno che gli sforzi di Pechino per stimolare la crescita (l’ultima misura è l’allentamento dei vincoli sui mutui) cominciano a dare i propri frutti.


I dati macro attesi oggi Lunedì 4 agosto 2014 09:00 EUR Variazione tasso di Disoccupazione Spagnolo 09:30 CHF Indice SVME direttori acquisti 10:30 GBP PMI settore edile