Basket, Messina: “Fiduciosi per match con Serbia”

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Istanbul, 12 set. – (AdnKronos) – “La Serbia è senz’altro la squadra più forte che ci è capitato di affrontare in questo Europeo. Siamo fiduciosi

ma non dobbiamo commettere l’errore di fare viaggi con la fantasia e pensare di potercela giocare alla pari. Dovremo fare una buona partita e loro dovranno incappare in una serata meno buona perché se pensiamo di poter giocare contro di loro a viso aperto corriamo il rischio di fare come la Juventus nell’ultima finale di Champions League contro il Real Madrid”. Queste le parole del ct dell’Italbasket Ettore Messina alla vigilia della sfida contro la Serbia valida per i quarti di finale del campionato europeo.

E’ la terza volta consecutiva (dopo il 2013 e il 2015), che l’Italia si presenta ai quarti finale del torneo continentale. Stavolta però, a differenza delle due volte precedenti, non ci sarà la Lituania a fare da guardia ai cancelli, bensì la squadra allenata da Sasha Djordjevic.

“La Serbia ha due giocatori, Bogdanovic e Marjanovic, che possono spostare pesantemente gli equilibri; noi dovremo stare con i piedi per terra ed essere accorti -aggiunge l’allenatore siciliano-. Trovare gli spazi giusti e muovere bene la palla saranno due aspetti fondamentali nell’arco dei 40 minuti. E’ una partita importante, e quando ti capita di giocare questo tipo di gare non sei mai del tutto sereno”.

“Anche se hai il piano partita perfetto, poi bisogna interpretarlo al meglio -prosegue Messina-. Sono curioso di sapere come ci presenteremo a questo appuntamento. Detto questo non sono invincibili, certo. Se fossimo ai playoff al meglio di cinque gare darei la Serbia per favorita. In una gara secca invece non si sa mai. Di sicuro questa è una partita che io e i miei giocatori ci ricorderemo per il piacere di averla giocata”.

Il ct azzurro spende infine parole d’elogio per Marjanovic, suo giocatore ai tempi di San Antonio: “Boban è un ragazzo gentile e intelligente. Sia fuori che dentro il campo. E’ dotato di humor e capisce in fretta cosa c’è da fare sul parquet. Difficilmente va fuori giri. Sa come usare il suo corpo in attacco e in difesa ed è più mobile di quanto si possa pensare. Contrariamente a tanti lunghi sa anche tirare bene i liberi…e per noi questa non è affatto una buona notizia”.