Borsa: Europa riduce calo, Milano, Madrid e Parigi positive

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Migliorano le Borse europee nonostante il calo dell’indice Ifo dalla Germania. Milano (+0,63%), Madrid (+0,34%) e Parigi (+0,04%) girano al rialzo, mentre restano deboli Londra (-0,34%) e Francoforte (-0,59%). Pesano ancora gli estrattivo-minerari Bhp (-3,52%), Anglo American (-3,14%) e Antofagasta (-2,61%), frenati dal rallentamento della Cina, grande consumatore di metalli, mentre in campo petrolifero corre Wood Group (+7,88%), attivo nei servizi petroliferi, dopo risultati migliori delle stime, che favoriscono di riflesso anche Saipem (+1,97%). Bene le banche ad eccezione di Standard Chartered (-3,83%) a Londra, che ha annunciato conti inferiori alle stime, con un’inattesa perdita annua di 1,5 miliardi di dollari, a seguito di svalutazioni quasi raddoppiate sugli impieghi.

Germania: Ifo cala a 105,7 punti, peggio delle attese – Calo oltre le attese per l’indice tedesco Ifo, che misura la fiducia delle imprese nazionali, a 105,7. Il mese precedente era a 107,3 punti, mentre il mercato si attendeva un calo a quota 106,8.

Spread Btp apre poco mosso a 134,3 punti – Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco a dieci anni apre poco mosso a 134,3 punti sugli stessi livelli della chiusura di ieri sera con un rendimento all’1,53%.

Asia debole, pesa rialzo yen e svalutazione sterlina – Seduta di ripensamenti per le Borse di Asia e Pacifico, dopo dopo il rally globale della vigilia. Segno meno per Tokyo (-0,37%), Shanghai (-1,04%), Seul (-0,11%) e Sidney (-0,43%). In controtendenza solo Taiwan (+0,1%), ancora aperte Mumbai (-1,08%) e Hong Kong (-0,09%). Sui listini orientali ha pesato oggi il rialzo dello yen e la contemporanea svalutazione della sterlina, su timori di una possibile uscita del Regno Unito dalla Ue, e dello yuan, dopo che la Banca centrale cinese ha abbassato il proprio tasso giornaliero di riferimento ai minimi delle ultime 6 settimane, a seguito di dati sul settore manifatturiero ancora in calo. Passi indietro anche sul fronte del prezzo del petrolio e delle varie materie prime. Negativi i futures sull’Europa e su Wall Street, nonostante alcuni dati migliori delle stime dalla Germania, dove però sono attesi gli indici Ifo alle 10, mentre dagli Usa è in arrivo una lunga serie di dati macro previsti in calo.
   

Migliorano le Borse europee nonostante il calo dell’indice Ifo dalla Germania. Milano (+0,63%), Madrid (+0,34%) e Parigi (+0,04%) girano al rialzo, mentre restano deboli Londra (-0,34%) e Francoforte (-0,59%). Pesano ancora gli estrattivo-minerari Bhp (-3,52%), Anglo American (-3,14%) e Antofagasta (-2,61%), frenati dal rallentamento della Cina, grande consumatore di metalli, mentre in campo petrolifero corre Wood Group (+7,88%), attivo nei servizi petroliferi, dopo risultati migliori delle stime, che favoriscono di riflesso anche Saipem (+1,97%). Bene le banche ad eccezione di Standard Chartered (-3,83%) a Londra, che ha annunciato conti inferiori alle stime, con un’inattesa perdita annua di 1,5 miliardi di dollari, a seguito di svalutazioni quasi raddoppiate sugli impieghi.

Germania: Ifo cala a 105,7 punti, peggio delle attese – Calo oltre le attese per l’indice tedesco Ifo, che misura la fiducia delle imprese nazionali, a 105,7. Il mese precedente era a 107,3 punti, mentre il mercato si attendeva un calo a quota 106,8.

Spread Btp apre poco mosso a 134,3 punti – Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco a dieci anni apre poco mosso a 134,3 punti sugli stessi livelli della chiusura di ieri sera con un rendimento all’1,53%.

Asia debole, pesa rialzo yen e svalutazione sterlina – Seduta di ripensamenti per le Borse di Asia e Pacifico, dopo dopo il rally globale della vigilia. Segno meno per Tokyo (-0,37%), Shanghai (-1,04%), Seul (-0,11%) e Sidney (-0,43%). In controtendenza solo Taiwan (+0,1%), ancora aperte Mumbai (-1,08%) e Hong Kong (-0,09%). Sui listini orientali ha pesato oggi il rialzo dello yen e la contemporanea svalutazione della sterlina, su timori di una possibile uscita del Regno Unito dalla Ue, e dello yuan, dopo che la Banca centrale cinese ha abbassato il proprio tasso giornaliero di riferimento ai minimi delle ultime 6 settimane, a seguito di dati sul settore manifatturiero ancora in calo. Passi indietro anche sul fronte del prezzo del petrolio e delle varie materie prime. Negativi i futures sull’Europa e su Wall Street, nonostante alcuni dati migliori delle stime dalla Germania, dove però sono attesi gli indici Ifo alle 10, mentre dagli Usa è in arrivo una lunga serie di dati macro previsti in calo.