Catastrofi naturali e monumenti tardo-antichi: nel complesso basilicale di Cimitile un convegno internazionale

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in foto le basiliche paleocristiane di CImitile (particolare)

Videas illic quasi quosdam fluvios ire pulvereos: un approccio interdisciplinare alla storia delle catastrofi naturali”: è il titolo del convegno internazionale di studi sulla tarda antichità e il Medioevo curato dai professori Carlo Ebanista e Marcello Rotili, che si tiene giovedì 18 aprile, con inizio alle 9,30, nel Complesso basilicale di Cimitile.
L’annuale incontro di studi, giunto alla diciassettesima edizione, è promosso dalla Fondazione Premio Cimitile d’intesa con l’Università del Molise, l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, il Comune di Cimitile e Centro Studi Longobardi. Per dare ulteriore rilevanza all’evento, svoltosi per quindici anni nell’ambito della rassegna letteraria Premio Cimitile, lo scorso anno la Fondazione, d’intesa con gli altri organizzatori, ha deciso di programmare il convegno nel mese di aprile, inaugurando un appuntamento che si è rinnovato anche quest’anno.
Nati nel 2008 in forma di Giornate di studio, i Convegni internazionali sulla tarda antichità e il medioevo rappresentano un importante appuntamento per gli studiosi del settore e un’opportunità di conoscenza del complesso basilicale di Cimitile. Il Convegno del 18 e 19 aprile 2024 intende promuovere la conoscenza degli effetti delle catastrofi naturali (terremoti, alluvioni, eruzioni, bradisismo) sugli insediamenti e sui monumenti fra tarda antichità e medioevo con un approccio interdisciplinare. Il titolo trae spunto dall’epistola indirizzata tra il 507 e il 511 da Teoderico al prefetto al pretorio Fausto, in occasione dei danni causati da un’eruzione del Vesuvio sulle campagne del Nolano e del Napoletano. Oltre alla disamina delle fonti scritte, iconografiche ed epigrafiche, spesso particolarmente attente a registrare le conseguenze degli eventi, nel corso delle due giornate del convegno i 30 relatori invitati a partecipare discuteranno dei dati emersi da recenti indagini archeologiche in Italia e in altri paesi europei, al fine di ricostruire il contesto sociale, economico e culturale nel quale, fra tarda antichità e medioevo, si dispiegarono le attività di ricostruzione delle città e degli insediamenti rurali, colpiti dalle calamità.