Confindustria al Governo: Piano in 5 anni da 250 mld per creare 1,8 mln di occupati

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Un piano di cinque anni, la durata di una legislatura, per creare 1,8 milioni di posti di lavoro, una riduzione di più di 20 punti del rapporto tra debito pubblico e Pil, una crescita del prodotto interno lordo reale vicino a 12 punti percentuali e una crescita dell’export consistente superiore alla domanda mondiale. E’ quanto propone Confindustria nel documento finale delle Assise generali. L’associazione degli imprenditori ritiene che questi obiettivi possano essere raggiunti attraverso l’impiego e il reperimento in cinque anni di 250 miliardi di euro. La precondizione è che non si smontino “riforme fondamentali” e se si attua “un programma di medio termine basato su modernizzazione, semplificazione ed efficienza”.
Gli effetti del piano proposto da Confindustria “incorporano sia il tendenziale di lungo periodo, nel presupposto che continuino a operare gli strumenti che hanno favorito la crescita nell’ultimo anno come Industria 4.0 e il Jobs act, sia l’apporto aggiuntivo delle azioni” proposte dall’associazione degli imprenditori. “Queste – si legge nel documento finale delle Assise generali – sono determinati per far compiere al Paese quel salto di scala e di efficienza nei risultati che consente di passare dall’inversione di tendenza a una vera e propria ripresa con ricadute apprezzabili e visibili come nel caso dell’occupazione dove più di 800mila nuovi posti di lavoro sono imputabili al piano confindustriale”. Per quanto riguarda i fondi per realizzare gli obietivi prefissati “un’Europa che libera risorse per investire in infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione – spiega Confindustria – potrebbe contribuire fino a 93 miliardi di euro. Un settore privato che investe nell’economia reale e si orienta su obiettivi di politica economica potrebbe contribuire fino a 38 miliardi. Azioni di bilancio pubblico potrebbero contribuire fino a 120 miliardi. Spetta a tre attori (Europa, imprese e istituzioni nazionali) agire per far sì che queste risorse vengano raccolte e poi impiegate in modo produttivo per raggiunge le tre missioni Paese”