Crac della Castellammare Multiservizi, sequestrati beni per 1,7 milioni

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La guardia di finanza ha sequestrato beni per oltre 1,7 milioni di euro agli ex vertici della Societa’ Castellammare Multiservizi spa che si occupava della gestione della raccolta rifiuti. Oltre al provvedimento che e’ stato eseguito dai finanzieri del gruppo di Torre Annunziata, guidati dal tenente colonnello Carmine Virno, e dai militari della compagnia di Castellammare, agli ordini del capitano Mario Aliberto, in esecuzione della delega conferita dalla Corte dei Conti – Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania diretta dal procuratore regionale Tommaso Cottone, sono stati notificati anche inviti a fornire deduzioni nei confronti degli amministratori pro tempore e del presidente e i sindaci del collegio sindacale. La societa si legge nella nota delle Fiamme gialle – e’ gia al centro di una complessa indagine di polizia giudiziaria diretta dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati di bancarotta fraudolenta, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, peculato e anche per omesso versamento di tributi, per fatti commessi durante la gestione della societa dall’ottobre 2010 a gennaio 2014. I finanzieri stabiesi hanno individuato le modalita con cui gli amministratori distraevano a proprio vantaggio il patrimonio societario attraverso una serie di artifizi contabili volti a dissimulare il debito effettivo. A conclusione delle indagini e stato accertato un danno erariale per un importo di 1.758.024,05 euro a fronte del quale il presidente della Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Campania ha emesso un decreto di sequestro conservativo di beni fino alla concorrenza di tale danno, autorizzando, nei confronti dei due amministratori pro tempore, il sequestro, a garanzia del danno cagionato, sei immobili ubicati a Chieti e a Roma.