Da Masullo a Peppe Barra, ecco i “maestri” di Napoli

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Dalle idee straordinariamente attuali del filosofo Aldo Masullo, ai racconti di sport e uomini di Paolo De Crescenzo stella dell’era d’oro della pallanuoto napoletana. Dai ricordi di Maurizio Cotrufo, il chirurgo che eseguì il primo trapianto di cuore a Napoli, a Massimo Capaccioli, astronomo che ha costruito il telescopio più grande del mondo. O ancora la leggendaria storia di Paolo Forquet, il più grande giocatore di bridge al mondo, che insegnò perfino a Omar Sharif. Å la Napoli dei maestri che Maria Chiara Aulisio, giornalista del quotidiano “Il Mattino”, racconta attraverso altrettante interviste raccolte nel suo libro “Maestri Napoletani”, che reca anche un sottotitolo tutto puntato alla trasmissione della conoscenza dei maestri stessi: “Come imparare l’arte e (non) metterla da parte”, edito da Giuda Cinquanta napoletani illustri, che la Aulisio descrive con stile giornalistico, ma anche stimolandoli a parlare di sé e non solo di quella “arte” che ha reso celebre ognuno di loro, facendo emergere anche quel valore aggiunto che un personaggio di spicco ha quando è napoletano: “Loro – conferma la Aulisio – mettono come tutti noi napoletani in quello che fanno ancora più fantasia, più luce, più colore”. E la trasmissione non solo della conoscenza ma anche dell’approccio alla vita emerge dalle pagine della Aulisio: “Ho intervistato delle persone straordinarie – racconta l’autrice poco prima dell’inizio della presentazione del volume a Villa Pignatelli, a Napoli – e io per prima da tutte queste interviste ho imparato qualcosa, ognuno di questi personaggi mi ha dato un arricchimento dal punto di vista professionale e umano. Passare del tempo con persone di questo spessore che parlano delle loro materia ma anche chiacchierano di loro stessi mi ha lasciato un segno”. Un segno che colpisce anche il lettore mentre si perde tra le storie di palcoscenici di Angela Luca, Renzo Arbore, Peppe Barra, tra le carriere imprenditoriali di Luciano Cimmino e Sally Monetti, tra le storie di sport di Giuseppe La Mura e Gianni Maddaloni. Uomini di successo, molti dei quali oggi erano a Villa Pignatelli, con i capelli bianchi ma con ancora tanta voglia di lasciare qualcosa alla loro città.