Fca, l’allarme della Cgil: Emergenza a Mirafiori, Pomigliano e Nola

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in foto Michele De Palma

“L’amministratore delegato di Fca ha purtroppo confermato da Detroit, quanto avevamo da tempo già verificato: l’obiettivo della piena occupazione nel 2018 non ci sarà. I numeri parlavano già chiaro ma ora è il momento di aprire un confronto per affrontare l’emergenza occupazionale dei lavoratori di Mirafiori, Pomigliano e Nola”. Lo dichiara in una nota Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil. “Già a partire dalla scadenza di settembre del contratto di solidarietà a Mirafiori e a seguire per gli stabilimenti campani – afferma – è urgente un confronto con l’azienda e il governo perché è evidente un disallineamento tra il piano produttivo, occupazionale dell’azienda e gli ammortizzatori sociali. I ritardi sull’implementazione dei modelli Alfa e Maserati hanno determinato una incertezza sul futuro a cui si è aggiunta una riduzione dei volumi dell’ultimo trimestre. A Cassino si concretizza il rischio che i 500 lavoratori, a cui non è stato rinnovato il contratto, a novembre non rientrino, e senza un aumento dei volumi, sono addirittura a rischio cassa ordinaria, come anche i lavoratori di Modena. A Melfi la riduzioni dei volumi negli ultimi mesi ha già determinato l’utilizzo di cassa ordinaria”. Secondo De Palma, le parole di Marchionne “confermano che gli stabilimenti italiani non sono al centro dell’attenzione a Detroit. Fca ha raggiunto gli obiettivi finanziari di riduzione del debito industriale e si appresta ad azzerarlo, ma il prezzo non lo possono pagare i lavoratori degli stabilimenti italiani. E’ indispensabile trovare le risorse per rilanciare le produzioni in Italia con i nuovi modelli Maserati e Alfa entro il 2018 e modelli ibridi ed elettrici”.