Finalmente la verità sul turpe omicidio del Cairo: sono stati i servizi segreti

180

Hanno sequestrato e torturato loro Giulio Regeni perché lo ritenevano una spia inglese. Si soddisfa, così, la legittima richiesta dei genitori di conoscere la verità sul turpe delitto. Era, però, facile immaginare chi ne fosse responsabile. In Egitto vige una dittatura militare che non garantisce diritti umani. Insistere li avrebbe indotti a additare un innocente come colpevole. Comunque, non bisogna ostacolare i rapporti che l’Italia deve avere anche con questi paesi. I turisti limitino le curiosità alle antichità. Studiosi e ricercatori stiano alla larga dalla politica o scelgano mete democratiche.

Se in politica la giovane età fosse un pregio, la Chiesa eleggerebbe papi quarantenni

Forse Guaidò è ancora inesperto per contendere il potere a Maduro, e sta sprecando una preziosa occasione. Non ha la cultura né l’esperienza necessaria. È vero che gran parte dei popolo è con lui. Ma non basta. Finché le forze armate sosterranno il dittatore, le manifestazioni di piazza sono inutili. Anzi, dannose. Dipende dai generali il futuro del paese. Peggio ancora è contare sull’intervento di una potenza straniera. Sarebbe solo un cambio di dominazione con troppe vittime innocenti. La libertà ha un prezzo elevato. Sono i venezuelani, di cui i militari fanno parte, a doverlo pagare.

Come mai i voltagabbana sono benvenuti e non accolti come traditori?

Anziché prendere come cavie i topi, che sono i primi ad abbandonare la nave che affonda, un gruppo di scienziati ha usato caccole e escrementi. Dopo laboriose ricerche è stato accertato che avvolti in carta stagnola credono di essere diventati cioccolatini. Applicato ai politici l’esperimento ha dato gli stessi risultati, soprattutto tra coloro che lasciano il partito del mecenate cui dovrebbero essere fedeli, per emigrare dove c’è più convenienza. Accade a chi si attornia di mediocrità, illudendosi di poterle manovrare. Meglio esseri umani, che almeno, se non gratitudine, hanno più dignità.

In un paese di biscazzieri lo stato tiene il banco

Nei casinò veri alla roulette il più delle volte esce il numero con meno puntate. Sorge legittimo il sospetto che ci sia lo zampino del sistema informatico a stabilire l’esito. Figuriamoci cosa succede online, soldi buttati. È stato sempre facile perdere. Adesso lo è ancora di più. Gli ammalati del gioco continuano a frequentarli perché per loro l’emozione non consiste nel vincere, ma nel puntare. Nel Gratta e Vinci è chi stampa le schede a decidere. Sono truccati Superenalotto e eventi sportivi. Dove si scommette c’è il trucco. Perché lo stato consente attività che impoveriscono tanti ingenui?

Neppure se condannati per reati infamanti si vergognano

Anziché andare a nascondersi, dopo qualche giorno di carcere i farabutti famosi – quelli che arrivano al potere per poi delinquere – chiedono la grazia al Capo dello Stato. Persiste, infatti, la pretesa dell’impunità, anche quando vengono condannati in via definitiva. Qualcuno in passato l’ha ottenuta. Bisogna ammettere che sono più dignitosi i criminali comuni, che si rassegnano a scontare la pena pur continuando, magari, a manovrare autorevolmente dalla galera. Gli altri, invece, non contano più nulla. Senza protezione non hanno alcuna personalità. Sembra che non siano mai esistiti.