Fumatori e sedentari?
Campani più a rischio

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Niente da fare, il bombardamento mediatico su come difendere la propria salute sembra Niente da fare, il bombardamento mediatico su come difendere la propria salute sembra non fare presa sugli italiani e, in particolare, sui meridionali. Il 39 percento della popolazione italiana, infatti, non pratica né sport né attività fisica, cifre che raggiungono punte del 57,3 percento in Campania. Dati preoccupanti anche sul fronte fumatori: quasi il 22 percento degli italiani fuma con record negativi ancora in Campania (24,6 percento). È quanto emerge dai dati presentati dal Censis in occasione del primo appuntamento del 2015 del ciclo di incontri promossi dall’Istituto Sdn sul tema “L’informazione al servizio della Salute”. Non stupisce quindi che pure in periodi di magra cresca la spesa sanitaria. Sono infatti oltre 12 milioni le persone che hanno dichiarato di aver aumentato la spesa per la cura della salute. Ed è inevitabile che in tempi di crisi si vadano ad accentuare le diseguaglianze: solo il 5 percento dei benestanti soffre di gravi patologie, percentuale che raggiunge l’11 per cento per le persone con risorse scarse. Dall’incontro sono emersi anche dati sulla percezione dell’efficienza della sanità campana: Benevento e Caserta risultano maglie nere, Napoli quella che invece offre più sicurezza di assistenza. Alla domanda: “Secondo la sua esperienza, durante gli ultimi dodici mesi le possibilità di curarsi nel suo territorio sono migliorate, peggiorate o rimaste uguali?” ha risposto peggiorate il 56 per cento dei cittadini campani, percentuale che arriva al 65 percento nella provincia di Benevento, al 64 percento a Caserta, al 60 percento ad Avellino, al 57 percento a Salerno e scende al 52 percento nella provincia di Napoli.