Green Blue Days 22, a Taranto torna a soffiare il “vento” della sostenibilità

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La parola chiave della prima edizione, quella dell’ottobre 2021 di Napoli con 1.500 presenze live e 25.000 visitatori in streaming, era “rinascenza”, non un concetto astratto ma uno stile di vita, incentrato sulla sostenibilità a tutto tondo. Per l’edizione 2022 il tema è ancora più suggestivo ed intrigante. I Green Blue Day, in programma dal 9 all’11 ottobre a Taranto, saranno, ancor di più, un “E-vento”, nel senso che il vento la farà da padrone, con illustri relatori ed autorità che in tre giorni proveranno a fargli scrollare di dosso le etichette negative per condurlo ad una nuova dimensione, fatta della sua accezione positiva e propositiva. Proprio a Taranto. In opposizione a quella che è la vulgata dominante. Sì, perché qui il vento viene identificato come vettore di inquinamento, di polveri sottili. “E invece c’è la possibilità di aprire la mente e declinarlo in modo positivo. I tecnici ci hanno confermato che la città non è più inquinata di altre realtà del Nord Italia e del territorio italiano. Noi crediamo in un altro tipo di vento, quel vento impollinatore di nuove idee, in grado di creare sinergie, di fare networking e combattere le difficoltà. Prima fra tutte quella di restare nella propria terra. Perché chi da Taranto parte per fare esperienza ed allargare i propri orizzonti, come è giusto che sia, poi qui non vi fa più ritorno. E questo è un enorme limite per una terra piena di risorse e potenzialità. Serve un cambio di mentalità”. A parlare è Sonia Cocozza, che dei Green Blue Day è la co-founder insieme a Rosy Fusillo ed Elisabetta Masucci.
“Bisogna insistere sul concetto di mettere radici nel territorio – spiega – e su quello di benessere, perché se si sta bene con se stessi poi si diventa anche vettori di cambiamento e di sostenibilità. Non a caso – aggiunge – partiremo con una veleggiata nel golfo e con esercizi di meditazione nel vento (Tai-chi). Con un approccio multidisciplinare, la veleggiata rappresenta un’opportunità di confronto tra atleti, docenti, giovani su come lo sport sia vettore trainante a livello economico, sociale ed ambientale. Un’opportunità per indagare il campo di apprendimento attivo-esperienziale che porti allo sviluppo di capacità intra e inter personali. Gli atleti sono parte attiva nella protezione e salvaguardia del territorio. A loro verrà chiesto, grazie al meccanismo delle sfide, di essere azionisti della sostenibilità, di far conoscere alcuni degli scopi della Lega Navale; quanto sia importante favorire la tutela dell’ambiente marino per contribuire a ridurre il proprio peso sul pianeta. Infatti l’obiettivo è sensibilizzare all’azione virtuosa, alla lotta contro il cambiamento climatico e contro tutto ciò che si oppone alla difesa dell’ambiente e del pianeta. La Veleggiata coordinata dalla Lega Navale Nazionale e di Taranto e dalla Marina Militare in sinergia con le Università Aldo Moro ed il Politecnico di Bari chiamerà a raccolta ben 36 imbarcazioni. Un appuntamento per vivere insieme lo sport e per ammirare la maestosità della Nave Palinuro”.

da sx Matteo Luoni, Elisabetta Masucci, Rosy Fusillo, Veronica Maya, Sonia Cocozza e Massimo Clemente all’edizione 2021

Il forum di Taranto / Il programma
Sarà strutturato in tre giornate e si aprirà appunto con una veleggiata, in programma domenica 9 ottobre.  “Sport di acqua e sport di terra caratterizzeranno l’inizio dei lavori. Riteniamo, infatti,  che gli atleti siano i primi azionisti della sostenibilità e che il benessere psicofisico vada condiviso ed esportato nei luoghi della formazione e del lavoro”, evidenzia Sonia Cocozza. I giorni 10 ed 11 ottobre saranno dedicati agli agorà tecnico/scientifici che si terranno presso l’Università ex Convento di San Francesco. Contestualmente, presso il Castello Aragonese, ci saranno le installazioni. “Quelle che noi amiamo definire percorsi espositivi immersivi da offrire ad aziende, start up e giovani creativi per raccontare la sostenibilità ed il processo della circolarità con un linguaggio accessibile ed immediato”, rilancia Cocozza.

I driver della seconda edizione
Transizione energetica, Bonifiche, Innovazione tecnologica e Trasformazione digitale, Architettura e Territorio, Economia Circolare, Design e Moda sostenibile, Agritettura, Green Mobility, Logistica ed Infrastrutture,  Ambiente, Salute e Sport, Innovazione sociale, Educazione e Formazione. Sono questi i driver dell’edizione di Taranto, che si arricchisce di nuovi progetti. “Perché la nostra volontà è quella di accompagnare le aziende che vogliano rafforzare la propria immagine, con progettualità concrete. Un’opportunità che serve a documentare l’impegno aziendale (Bilancio di Sostenibilità) in modo trasparente e chiaro”, dice la co-founder

Il Verde Dona a Taranto – i progetti
Tre le iniziative che si inseriscono nella cornice del progetto “Il Verde Dona a Taranto”, ideato da GreenBlueDays in collaborazione con Cererly, Comune di Taranto, CNR, Dipartimento Jonico – Uniba, Poliba. Sono Magna-Orto,  ApiAgro, Il Chiostro. Si è deciso di voler valorizzare alcuni terreni in disuso – individuati dalla startup Cererly – e di promuoverne l’attività che prevede la rigenerazione territoriale attraverso progetti di forestazione urbana e di orti urbani diffusi.

I partner culturali:
Ci sarà Giffoni Hub tra i partner culturali della nuova edizione di Taranto ma anche “La nostra Madre Terra”, un progetto che, con diversi organismi nazionali, ha dato vita alla “Carta dell’Ambiente integrale”, un patto per la transizione ecologica, piano di lavoro sullo sviluppo sostenibile, inclusivo e integrale. E poi Aurora Fellows, con l’obiettivo di accesso ai partecipanti del percorso di Aurora Experience nell’ambito dei Green Blue Days. Infine, EIIS per la formazione. Ma c’è un dialogo aperto anche con Sustanaible Fashion Innovation Society e Next. “Perché, è bene ricordarlo,  Green Blue Days è il primo forum sulla sostenibilità sistemica che guarda al Sud come laboratorio d’idee ‘vivo’ per la Generazione Z”, conclude Sonia Cocozza.