Il bilancio di Conte

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Roma, 11 ago. (AdnKronos) – ”Sento di poter dire che stiamo cominciando a cambiare il Paese…”. Lo assicura il premier Giuseppe Conte in un video pubblicato su Facebook dove traccia un bilancio dei primi due mesi di governo gialloverde. “La prima cosa che è cambiata, lasciatemelo dire, è che abbiamo un governo che ascolta le richieste che arrivano dai cittadini”. Un esecutivo che “sta realizzando il programma, sta tenendo fede agli impegni presi con gli elettori, che mette al centro i vostri interessi e non i propri. Non è un governo distante, che vi guarda dall’alto verso il basso. Ha una sensibilità politica di comprendere i vostri bisogni e che si concentra per soddisfarli”, dice Conte.

”Le cose da fare sono tante, tantissime, ma sento di poter dire che stiamo cominciando a cambiare davvero il paese. A partire da settembre ci aspettano sfide importanti, cruciali per rilanciare il paese e la nostra economia”, afferma ancora il premier nel video. ”Per farlo -aggiunge – abbiamo in cantiere una serie di riforme strutturali fondamentali per la crescita dell’economia e lo sviluppo sociale”. ”Faremo una manovra seria, rigorosa ma anche coraggiosa, che non toccherà i settori strategici come sanità, scuola, ricerca. Adotteremo tutte le misure necessarie per combattere la povertà assoluta”, ha poi sottolineato Conte aggiungendo che “l’Italia all’estero” si è sempre ”presentata a testa alta e ha riacquistato credibilità”.

”I primi risultati li abbiamo visti soprattutto con il fenomeno della migrazione”. “Ci siamo presentati al Consiglio europeo -ha ricordato Conte- con una proposta articolata, multi livello. E questo nostro contributo ha di fatto imposto un nuovo approccio al fenomeno migratorio. Il risultato è stato che per la prima volta anche gli altri Paese europei hanno aperto i porti e hanno accolto una quota di migranti arrivati sulle nostre coste. Nei primi due mesi del nostro governo, rispetto allo stesso periodo di riferimento dell’anno precedente -ha rimarcato Conte- gli sbarchi sono diminuiti di oltre l’85%, il tutto senza mai perdere di vista – e sottolineo mai – la tutela dei diritti dei rifugiati e dei richiedenti asilo e la garanzia di un’accoglienza dignitosa. E’ un fatto storico, che cambia volto non solo all’Europa, che diventa più solidale e responsabile, ma all’intero sistema dell’accoglienza”. Informazioni aggiuntive Creato daamato Modificato daorlando Stato di Workflow Articolo/Pubblicata In uso da Nessuno