Italy Carbon Free, la ricetta di De Martino: Procida capitale verde, Polo transizione e Noi green

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in foto Salvatore De Martino

Da cofondatore di Wow Green House, general contractor che opera nel settore dell’efficienza energetica degli edifici e la produzione di energia da fonti rinnovabili, con un fatturato che nel 2022 si aggirerà intorno ai 40 milioni di euro, comprende perfettamente che la tanto osannata transizione verde non è una moda ma la leva economica per riaccendere il motore dell’economia del Paese e combattere la povertà energetica. Una missione che si è dato sin dal 2020, quando è diventato coordinatore nazionale di Italy Carbon Free (precedentemente Procida Carbon Free), la prima associazione in Italia che coinvolge i Comuni, i cittadini, le imprese ed il mondo finanziario per fare sistema e generare un circolo virtuoso attraverso la costituzione delle comunità energetiche. Insomma, Salvatore De Martino, imprenditore e manager d’azienda, le idee le ha davvero molto chiare in fatto di green economy. Una consapevolezza ed una lungimiranza che gli derivano dagli oltre 20 anni d’esperienza nel settore e che oggi gli consentono di tracciare nitidamente la rotta che dovrà portare lo Stivale a cambiare stile di vita e modo di fare impresa.

Dottor De Martino, la road map in tre parole…
Procida capitale verde, dopo esserlo stato della cultura. Un Polo della transizione ecologica, che è già una piattaforma internet (www.polotransizioneecologica.it) e la cui inaugurazione a Candela (Fg) è prevista agli inizi del 2023. Noi green, un movimento d’opinione, nato a seguito dei tanti contatti con la politica locale, aperto ai giovani e lontano dalle logiche tradizionali che caratterizzano spartizioni, poltronismo e steccati ideologici.

Andiamo per gradi ora…
Il prossimo 15 dicembre Italy Carbon Free aps organizzerà in collaborazione con la Uil ed il Comune di Procida, grazie anche alle sponsorizzazioni della Wow Green House e del gruppo tedesco Senec, un evento dedicato alle comunità energetiche sull’isola, quale strumento facilitatore della transizione ecologica, lanciando anche una provocatoria sfida con uno slogan: da Capitale della Cultura a Procida capitale della Transizione Ecologica. Siamo più che mai convinti che sia la strada giusta per combattere anche la povertà energetica.

In che modo?
La nuova legge sulle comunità energetiche, di cui si aspettano soltanto i decreti attuativi,  prevede l’estensione su cabina primaria e potenze fino ad 1 Mw. Di fatto, consentirà, rispetto alla versione provvisoria ancora in vigore, di soddisfare pienamente le esigenze di un piccolo comune o di quartieri più grandi, avviando concretamente il processo di creazione di comunità energetiche rinnovabili, che possono mettere insieme tanti cittadini ed imprese. Un modo per condividere l’energia prodotta ed autoconsumata, usufruendo di contributi statali per 20 anni, consentendo quindi ai partecipanti e all’ente promotore, il comune, la gestione della comunità, come una centrale elettrica virtuale, che però renderà autonomo, indipendente e decarbonizzato il territorio. Chiaramente, una parte dei Kilowatt in esubero sarà messa a disposizione dal Comune dei cittadini meni abbienti, offrendo un’arma concreta contro la povertà energetica.

E l’associazione Italy Carbon Free?
Ad oggi più di 50 Comuni hanno aderito con una delibera di patrocinio, tra questi la stessa Procida, Ercolano, Maddaloni, Riardo e tanti altri in Campania. Ma anche in altre regioni del centrosud, sono tanti i comuni che hanno colto il nostro appello, dalla Toscana alla Sicilia, in particolar modo sono tanti quelli nella provincia di Foggia, dove l’Amministrazione provinciale oltre a patrocinare l’iniziativa, ha dato l’opportunità alla nostra associazione di insediarsi all’interno dell’incubatore di imprese a Candela. E’ qui che nascerà il primo Polo della transizione ecologica d’Italia, la cui inaugurazione è prevista agli inizi del 2023. Intanto è già una piattaforma web, www.polotransizioneecologica.it, un polo di aggregazione di tanti soggetti giuridici, imprese edili, installatori di impianti, progettisti, amministratori di condominio. Se ne contano circa 400, che creano sistema per realizzare nelle specifiche competenze le opere frutto dell’attività di promozione dell’associazione Italy Carbon Free.

Veniamo ora al movimento, avete scelto di fare politica?
Dipende a cosa si riferisce. Credo che chiunque adotti una scelta green compia un atto politico. E mi permetto di dire… quasi rivoluzionario.

Addirittura?
Sì, perché come dicevo in premessa non si tratta di seguire una moda ma di affrancarsi da una logica stantia e controproducente di partecipazione alla vita democratica del Paese per prendersi cura veramente delle sorti dell’ambiente in cui viviamo e, quindi, della nostra salute, di quella dei nostri figli e dei territori in cui siamo nati ed in cui decidiamo di abitare. Noi green è un movimento d’opinione, frequentato da tantissimi giovani e destinato a crescere. Da noi non ci sono logiche di appartenenza. L’esigenza è quella di una politica trasversale che sappia guardare oltre. Oltre gli slogan della lotta ai cambiamenti climatici, che chiaramente sta a cuori a tutti. L’aspetto da evidenziare è però quello relativo soprattutto allo sviluppo economico ed occupazionale, che la transizione ecologica trainerà inevitabilmente nei prossimi decenni.

E gli attuali politici non hanno questa sensibilità?
L’economia e l’occupazione sono sicuramente temi che caratterizzano i confronti tra politici ma serve qualcosa in più. Le attenzioni e le attese dei cittadini sono tante. In particolare quelle dei giovani, che hanno un rapporto con la politica sicuramente più costruttivo rispetto alle precedenti generazioni, che invece si schierano più che sugli aspetti ideologici, su quelli di appartenenza a bandiere e quindi coalizioni, indipendentemente dalle posizioni che le stesse assumono sui temi sociali. Ad oggi il movimento è attivo su parecchi territori locali, ma ha l’ambizione di trasferire la sua attività su tutto il territorio nazionale, offrendo anche a rappresentanti dei diversi partiti, la possibilità di sostegno ad un movimento che guarda la politica in modo trasversale. Non vogliamo metterci a far politica ma metterci a disposizione della politica. Come? Creando una condivisione di intenti con chi è predisposto a perseguire la transizione ecologica e contrastando invece chi la ostacola. Hanno già aderito al movimento consiglieri comunali e regionali, assessori ed alcuni sindaci di piccoli comuni. L’aggregazione annovera tanti semplici cittadini e soprattutto tanti giovani che hanno ritenuto giusto dare sostegno ad un’iniziativa che crea per loro un punto di riferimento per la tutela del futuro.