La Bce sospende i fondi alla Grecia

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A cura di Antonio Arricale Mercati azionari asiatici deboli questa mattina. Il Nikkei ha ceduto 1 punto percentuale circa archiviando le contrattazioni a quota 17504, mentre Shanghai arretra dell’1,1% e Seoul ha A cura di Antonio Arricale Mercati azionari asiatici deboli questa mattina. Il Nikkei ha ceduto 1 punto percentuale circa archiviando le contrattazioni a quota 17504, mentre Shanghai arretra dell’1,1% e Seoul ha chiuso in calo dello 0,51%. Poco sopra la parità invece Hong Kong che fa registrare un progresso dello 0,18%. Si osserva con preoccupazione quanto sta avvenendo in Europa dove la BCE ha sospeso i fondi alla Grecia nel tentativo di far rispettare i patti al nuovo capo di governo ellenico, Tsipras, contrario a proseguire sulla strada dell’Austerity. Se l’accordo con i partner europei in scadenza il 28 febbraio non venisse rinnovato, la Grecia sarebbe probabilmente costretta ad uscire dall’euro. Tale situazione ha fatto passare in secondo piano il prossimo intervento della Cina a sostegno della propria economia, circostanza che di solito avrebbe rappresentato una buona motivazione di acquisto sull’azionario. Borse asiatiche La Borsa di Tokyo ha archiviato gli scambi in rosso, in scia alla decisione della Bce di chiudere i rubinetti della liquidità alle banche greche e ai nuovi cali del prezzo del petrolio. Non è bastato il +12% messo a segno dal titolo Sony che ha migliorato il proprio outlook. E così l’indice Nikkei ha perso lo 0,98% a 17.504,62 punti mentre il Topix si è attestato a 1.410,11 punti mostrando una flessione dello 0,49%. Guardando ai singoli titoli da rilevare come il mercato creda alla rinascita di Sony dopo un periodo difficile, il colosso nipponico dell’elettronica ha presentato mercoledì risultati per l’ultimo trimestre ampiamente superiori alle attese e rivisto al rialzo l’outlook per l’intero esercizio. Il risultato è stato un balzo sul listino. Sony è infatti arrivata a guadagnare fino al 18% all’apertura degli scambi a Tokyo, all’indomani di una trimestrale arrivata in ritardo rispetto a quando previsto a causa degli attacchi informatici subiti dal gruppo. Il guadagno si è ridotto nel corso della seduta, ma Sony ha comunque segnato un balzo del 12%. Sul fronte macro l’economia dell’Indonesia ha segnato un progresso su base annua del 5,02% nel 2014. Si tratta della crescita più debole degli ultimi cinque anni, rallentamento causato principalmente dal declino dei prezzi delle materie prime. I target della Banca centrale indonesiana erano per un progresso nell’anno del 5,1-5,5%. Secondo gli analisti, comunque, un ulteriore rallentamento è improbabile anche se, d’altra parte, un’accelerata non è prevedibile nel breve periodo. Nel solo quarto trimestre la crescita del Pil è stata del 5% contro il 4,9% atteso in media degli economisti. Borsa Usa Wall Street ha chiuso la seduta in modo contrastato, appesantita dalla decisione della Bce di sospendere l’uso di bond greci come collaterali. L’indice Dow Jones ha così guadagnato al termine delle contrattazioni lo 0,04% a 17.673,02 punti, l’S&P500 ha perso lo 0,42% a 2.041,51 punti mentre il Nasdaq è arretrato dello 0,23% a 4.716,7 punti. Europa Seduta di consolidamento per i listini europei in attesa di novità dal fronte greco. L’indice spagnolo, l’Ibex, è sceso dello 0,19% a 10.577,8 mentre il listino della City, il Ftse100, ha chiuso a 6.860,02, meno 0,17%. Sopra la parità Dax e Cac40 che si sono rispettivamente fermati a 10.911,32 e 4.696,3 punti (+0,19 e +0,39 per cento). Sul listino francese spicca LVMH, salita di oltre otto punti percentuali (+8,13%) il day-after la presentazione dei numeri relativi l’esercizio 2014 (ricavi per 30,6 miliardi di euro e utile a 5,71 miliardi). A Londra in evidenza GlaxoSmithKline (+3,48%) in scia di un outlook improntato all’ottimismo. Italia Il Ftse Mib segna -1,06%, il Ftse Italia All-Share -0,94%, il Ftse Italia Mid Cap -0,01%, il Ftse Italia Star -0,01%. Ieri Piazza Affari ha chiuso in ribasso con il caso Grecia che resta sotto i riflettori. Dopo la tappa italiana del giorno prima, ieri il ministro Varoufakis ha incontrato Mario Draghi dichiarando di aver intrattenuto un colloquio fruttuoso. Mano tesa di Fitch all’Italia. L’agenzia Usa ha scritto che la rapida elezione del presidente della Repubblica dovrebbe consentire al Governo di focalizzarsi sulle riforme, anche se le deboli prospettive di crescita rappresentano un fattore di debolezza per il rating tricolore. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha mostrato un ribasso dello 0,33% a 20.941 punti. Tra le banche in luce le popolari dopo che il premier Matteo Renzi, intervenuto a Porta a Porta, ha dichiarato di non avere intenzione di fare marcia indietro sul decreto legge che trasforma le prime dieci banche popolari attraverso l’eliminazione del voto capitario. E così Banco Popolare ha guadagnato il 3,07% a 12,42 euro, Popolare dell’Emilia Romagna il 4,03% a 6,46 euro, Popolare di Milano l’1,74% a 0,761 euro. Deboli invece i principali istituti del Paese: Intesa SanPaolo ha perso lo 0,91% a 2,616 euro e Unicredit è arretrata dello 0,72% a 5,353 euro. Finmeccanica (+1,38% a 9,905 euro) ha proseguito il rally in Borsa e si è portata sui massimi a oltre quattro anni sfiorando quota 10 euro. Brillante Mediaset (+3,64% a 4,158 euro) dopo le parole di Silvio Berlusconi e del Cfo Marco Giordani. Il Biscione prevede un ritorno alla crescita nei ricavi della raccolta pubblicitaria per il 2015, un segnale di ottimismo che arriva dopo quattro anni di flessione. Non sembra conoscere sosta l’ascesa di FCA (+2,49% a 12,35 euro) che dalla quotazione dello scorso ottobre ha guadagnato oltre il 70%. Dopo i riscontri arrivati settimana scorsa dai conti 2014 e la crescita a doppia cifra delle immatricolazioni in Italia, il mercato è già proiettato ai possibili prossimi catalyst, a partire dall’Ipo di Ferrari.


I dati macro attesi oggi Giovedì 5 febbraio 2015 08:00 GER Ordini all’industria dic; 10:00 Bollettino Economico BCE; 13:00 GB Riunione BoE; 14:30 USA Bilancia commerciale dic; 14:30 USA Indice costo unitario del lavoro (prelim.) T4; 14:30 USA Indice produttività del lavoro (prelim.) T4; 14:30 USA Richieste settimanali sussidi disoccupazione.