Museo Madre, nel nuovo comitato scientifico anche Schnapp e Boeri. Laura Valente: Sarà un laboratorio

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In foto Laura Valente

Composto da otto prestigiosi nomi nazionali e internazionali, tra cui Jeffrey Schnapp, Doris Salcedo e Stefano Boeri, è stato nominato il nuovo Comitato Scientifico della Fondazione Donnaregina – Museo Madre di Napoli per le arti contemporanee, concepito “come un gruppo di lavoro più che come un osservatorio”. Individuati dalla presidente Laura Valente, i nuovi componenti, nominati con il sostegno del socio fondatore, la Regione Campania, e del Consiglio di Amministrazione, sono: Manal Ataya, direttrice generale dell’Autorità dei Musei di Sharjah; Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano; Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli; Doris Salcedo, artista colombiana e prima vincitrice del Nomura Art Award; Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, mecenate e presidente dell’omonima Fondazione; Jeffrey Schnapp, storico del Novecento, docente ed esperto di Digital Humanities; Olga Sviblova, direttrice del Museo della Arti Multimediali di Mosca e Vincenzo Trione, presidente della Scuola dei beni e delle attività culturali del Mibact, già Coordinatore del Dipartimento di Ricerca e Formazione del museo Madre. “Sono grata a tutti i nuovi componenti che hanno accettato la sfida di far parte di un comitato scientifico che ambisce a disegnare un nuovo modello di museo destinato ad accogliere le sfide del presente e, ancor più, del futuro. Un comitato scientifico inteso non come osservatorio ma come laboratorio, in cui intelligenze e sensibilità diverse si impegnano concretamente su progetti condivisi, mettendo in campo la propria esperienza” spiega Laura Valente che ringrazia “per il prezioso lavoro svolto” il precedente Comitato Scientifico. “Sono persone diverse per storie, formazione e abilità. È la prima volta che c’è nel Comitato Scientifico del Madre un’artista straniera, Doris Salcedo che vive a New York ma è di Bogotà, l’ultima volta che ci siamo sentite era lì. Jeffrey Schnapp lo ho inseguito per due anni con una fitta corrispondenza, è l’inventore del laboratorio di umanistica digitale ad Harvard. Crede nella ricerca transdisciplinare e noi puntiamo molto su questo. Il Museo si è aperto anche all’architettura e al design d’artista e la nomina di Boeri è fondamentale per questo. La Ataya è un manager scelta dall’emiro che appena è stata nominata ha fondato la Biennale d’Arte. È l’inclusione. La Sviblova ha lavorato molto sulle avanguardie. Con Giulierini diciamo sempre che tra il Mann e il Madre di Napoli c’è il chilometro della bellezza. Con Patrizia Sandretto Re Rebaudengo si unisce il mecenatismo da nord a Sud e Trione è già stato direttore del nostro dipartimento di Ricerca e Formazione” dice all’Ansa. E spiega: “il Museo Madre vira verso linguaggi e culture del contemporaneo che non significa non fare più le mostre, ma interrogarsi sul linguaggio del nostro tempo che non dobbiamo consegnare agli informatici”. Dopo l’insediamento del Comitato Scientifico ci “attiveremo perché tutto quello che abbiamo sia confezionato in maniera digitale. Ci saranno i contenuti sulle mostre non le mostre in streaming” spiega la Valente. Tra le ultime inaugurate poco prima della chiusura dei Musei per la pandemia quella dedicata ad Alessandro Mendini e Mathilde Rosier che verranno prolungate.