Napoli, i commercianti di Corso Umberto in rivolta contro le piste ciclabili

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Oltre cento imprenditori del corso Umberto hanno sottoscritto una petizione al sindaco di Napoli per denunciare la gravità della situazione in cui versa l’area. Gli imprenditori firmatari lamentano da molti anni una situazione di lento ma inesorabile degrado del corso Umberto.
“Questa situazione, che si protrae da molti anni aggravandosi ogni giorno di più, sta generando non solo un disagio insopportabile per operatori e residenti, ma anche un serio danno all’immagine turistica della città, data la vicinanza del Centro Antico e della Stazione Centrale. Il risultato è che l’area di corso Umberto non ha minimamente beneficiato dell’incremento del Turismo in città, pur avendone tutte le potenzialità; anzi, si sono verificate numerose chiusure di attività negli ultimi anni, mentre le attività ancora operanti devono fare i conti con un calo significativo delle vendite. La preoccupazione degli operatori per il loro futuro è ulteriormente accentuata dall’annunciato progetto di realizzazione di piste ciclabili su entrambi i sensi di marcia, calato su una realtà che avrebbe bisogno di un intervento di rigenerazione urbana complessiva e non di interventi estemporanei, avulsi dal contesto ambientale ed urbanistico. Chiediamo pertanto di voler attivare quanto prima il tavolo tecnico richiesto nella petizione, previa sospensione del progetto, al fine di pervenire ad un intervento condiviso di riqualificazione dell’area”, ha dichiarato il direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo.
Nell’esposto, sostenuto anche da una lettera del commissario di Confcommercio Campania Giacomo Errico, si denuncia la difficoltà delle circa 180 attività commerciali che resistono con difficoltà come testimoniano le tante chiusure di questi ultimi anni, nonché il decadimento dell’arredo urbano e del verde, il malfunzionamento della raccolta dei rifiuti, la microcriminalità sempre più aggressiva, la mancanza di aree di sosta regolari. Oltre a tutto ciò, resta irrisolto il problema dell’accessibilità per i disabili e dell’abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre, l’assenza di adeguati spazi per il carico e scarico delle merci genera ulteriori difficoltà all’attività quotidiana delle attività commerciali. “Da anni attendiamo un intervento di riqualificazione per far rinascere il Corso, che potrebbe diventare, per la sua collocazione strategica, l’equivalente degli Champs Elysees o delle Ramblas. Dobbiamo perciò manifestarvi tutto il nostro sconcerto e la nostra preoccupazione per l’annunciato progetto di realizzazione di piste ciclabili lungo entrambi i marciapiedi. Tale intervento non risulta collegato ad un piano di riqualificazione complessiva del Corso; anzi, appare del tutto incoerente ed estemporaneo rispetto alla situazione attuale del Corso, che è ridotto ad essere una strada di scorrimento veloce. Questo progetto, così come ora è delineato, potrà solo dare la spinta finale al declino del Corso Umberto, perché non risolve, e neanche affronta, i problemi di vivibilità, decoro e fruibilità della strada. Sarebbe ben più sensato allargare i marciapiedi, intervenire sull’arredo e sul verde, rimuovere finalmente le barriere architettoniche, per restituire ai cittadini ed ai turisti il piacere di passeggiare sul corso Umberto”, è scritto nella petizione sottoscritta da oltre cento firmatari e inviata al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, al vicesindaco con delega al Commercio Enrico Panini, all’assessore alle Infrastrutture Mario Calabrese e al presidente della II Municipalità Francesco Chirico. Per questi motivi i commercianti chiedono la sospensione immediata del progetto e la convocazione urgente di un tavolo con i rappresentanti di categoria per concordare un piano di riqualificazione che tenga conto delle priorità reali per fermare il degrado e restituire al corso Umberto la sua dignità di punto di riferimento per l’intera città.