Parole dell’innovazione, il continuo flusso della conoscenza

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L’innovazione è conoscenza in azione. Cambiamenti culturali e nuovi ritrovati tecnologici rendono praticabile l’idea che la conoscenza è qualcosa che chiunque può acquisire. Come scrive Theodore Zeldin in An Intimate History of Humanity (Sinclair-Stevenson, 1994), “per lungo tempo la conoscenza è stata qualcosa di raro e segreto, e questa eredità esoterica, con il suo sogno di superiorità e mistero, sopravvive nel gergo con il quale ogni professione tende a proteggersi”.

Coevoluzione
La coevoluzione delle idee (il contenuto) e le loro forme storiche, sociali, organizzative e istituzionali (il contesto) sono la sorgente principale della crescita economica nel corso della storia. A indicarci la strada verso quella fonte sono gli uomini dalla vista così acuta da vedere al di là delle pareti entro cui ci costringe la routine quotidiana. Ai tempi della mitologia greca, l’uomo dalla vista penetrante era Linceo, uno degli Argonauti. Nell’età dei fumetti, è Superman in grado di guardare attraverso i muri.

Conoscenza in azione
La nuova età della conoscenza porta con sé un significato importante: il valore derivante dall’innovazione, che è il processo con cui la conoscenza è messa in azione. La conoscenza condivisa e l’intelligenza collettiva hanno sostituito i tre pilastri tradizionali della creazione di valore: terra, lavoro, capitale. Queste tre risorse scarse erano i fattori-guida del progresso nell’economia industriale, con la conoscenza incorporata fondamentalmente nelle macchine e in altre attività fisiche o tangibili. Nell’età della conoscenza la fonte principale della creazione del valore risiede nell’ipermobilità della conoscenza, che controlla l’accesso alle opportunità e al progresso. Mentre la cultura industriale si focalizza soprattutto sulla produzione di cose, di oggetti statici, la conoscenza, per contro, è in continuo flusso come una corrente che scorrendo ripristina e ridefinisce i mercati.

piero.formica@gmail.com