Povertà, mense Caritas e pacchi-cibo per 2,7 mln di italiani

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La punta dell’iceberg della situazione di disagio in cui si trovano molte famiglie in Italia sono i 2,7 milioni di persone che nel 2017 sono state costrette a chiedere aiuto per il cibo da mangiare, attraverso enti caritatevoli e mense per i poveri. E’ quanto emerge dal rapporto Coldiretti “La povertà alimentare e lo spreco in Italia” presentato alla giornata conclusiva del Villaggio della Coldiretti aTorino con un impegno anche nella solidarietà e un focus sugli sprechi alimentari e i consigli e le ricette dal vivo degli agrichef per valorizzare gli avanzi con la cucina del giorno dopo. Ad avere problemi per mangiare sono dunque – sottolinea la Coldiretti – oltre la metà dei 5 milioni di residenti che, secondo l’Istat, si trovano in una condizione di povertà assoluta. Nel 2017 circa 2,7 milioni di persone hanno beneficiato degli aiuti alimentari – precisa la Coldiretti – attraverso l’accesso alle mense dei poveri o molto piu’ frequentemente con pacchi alimentari che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che per vergogna prediligono questa forma di aiuto piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli. Infatti sono appena 114mila quelli che si sono serviti delle mense dei poveri a fronte di 2,55 milioni che invece hanno accettato l’aiuto dei pacchi di cibo sulla base dei dati sugli aiuti alimentari distribuiti con i fondi Fead attraverso dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea). Tra le categorie più deboli degli indigenti si contano – continua la Coldiretti – 455mila bambini di età inferiore ai 15 anni, quasi 200mila anziani sopra i 65 anni e circa 100mila senza fissa dimora. Contro la povertà si attiva la solidarietà con molte organizzazioni attive nella distribuzione degli alimenti, dalla Caritas Italiana al Banco Alimentare, dalla Croce Rossa Italiana alla Comunita’ di Sant’Egidio. E si contano ben 10.607 strutture periferiche (mense e centri di distribuzione) promosse da 197 enti caritativi impegnate nel coordinamento degli enti territoriali ufficialmente riconosciute dall’Agea che si occupa della distribuzione degli aiuti.