Rossella Brescia è stata insignita a Capri lo scorso week end con il Premio Capri Danza International, giunto alla sua IV edizione
Rossella Brescia, un prestigioso riconoscimento alla sua arte sull’ isola azzurra?
Sono molto soddisfatta di avere ricevuto questo Premio non solo perché mi è stato conferito per la danza a cui mi dedico da sempre con costante impegno e grandi sacrifici secondo i canoni di chi coltiva questa disciplina come professione primaria, ma anche perché mi è stato dato a Capri, un luogo magico, che racconta il cinema , celebra l’arte nelle sue sublimi espressioni e trasuda di storia e di antiche tradizioni.
Il suo debutto nel mondo dello spettacolo?
Come ballerina; fin dagli albori la danza mi ha accompagnato nel mio percorso di vita artistico e non solo, essendo uno sport che ti trasfonde rigore imponendoti uno stile di vita sano ed equilibrato.
Dalla danza ad esperienze televisive e radiofoniche come conduttrice
Sì, tra queste a parte la mia felice ed attuale esperienza a radio” RDS”, mi piace ricordare la conduzione di un Talent Show culinario trasmesso a “La5” , un programma di nicchia in cui ho avuto la fortuna di relazionarmi con Chef stellati.
E’ appassionata di cucina?
Adoro cucinare e mangiare piatti di tradizione mediterranea; osservo un regime alimentare equilibrato e nel mio tempo libero, mi diverto a confezionare primi piatti, spesso abbinati alle verdure come le orecchiette alla cime di bari, pietanza tipica della mia terra d’origine, la Puglia.
Donna del sud doc con una certa somiglianza alla splendida Maria Grazia Cucinotta
E’ vero; io e Maria Grazia abbiamo tratti somatici simili al punto che, spesso e volentieri, ci scambiano, chiedendoci autografi incrociati. A parte l’aspetto fisico io e la Cucinotta, vantiamo una forte mediterraneità, che si esprime nell’amore per la famiglia, nel desiderio di trascorrere nell’intimità di casa il proprio tempo libero, lontano dal red carpet e dai riflettori, nella caparbietà e nella determinazione con cui affrontiamo il lavoro.
Dalla danza alla recitazione?
Ho fatto diversi seminari di recitazione con docenti del calibro di Margotta , perchè credo che una brava ballerina debba essere anche una brava interprete; ho avuto esperienze come attrice in alcune serie TV come “Don Matteo” e “Benvenuti a tavola”.
Che ruolo predilige sul set?
Recitare vuol dire interpretare altre vite e quindi prediligo ruoli ben lontani dal mio modo di essere, in maniera che ogni esperienza sul campo diventa una nuova sfida.
Lei è stata anche molto apprezzata in teatro nel personaggio della “Carmen”.
Abbiamo fatto molte edizioni di “Carmen”, un lavoro inscenato con la coreografia e la regia di Luciano Cannito, mio compagno di vita che mi ha visto protagonista sulla scena, nelle vesti di una donna passionale con un’interiorità assolutamente drammatica, ben distante dal personaggio di Gradisca in Amarcord, tratto dall’omonimo film di Fellini.
La sua storia d’amore con Cannito dura da oltre 10 anni; cosa vi unisce oltre il profondo amore per l’arte?
Io e Luciano siamo caratterialmente molto simili, lui è un uomo di grande cultura che ama soprattutto la storia; ci rispettiamo reciprocamente, nessuno di noi due invade gli spazi dell’altro, né sulla scena che nel privato
Più volte ha dichiarato ai media il suo desiderio di maternità.
E’ vero, mi piacerebbe anche adottare un bambino, ma c’è ancora tanta burocrazia ed il cammino è molto doloroso.
Tra i temi attuali più dibattuti c’è l’adozione delle coppie omosessuali; il suo parere a riguardo.
Per me conta solo l’amore; non ho alcun pregiudizio in tal senso.
“The Lemon Grove” che segna il suo debutto al cinema è in concorso al Festival di Toronto che verrà inaugurato domani 8 settembre.
Sono molto fiera di questo film che mi vede in veste di protagonista. Il regista è Dale Hildebrand, mentre nel cast figurano Burt Young, Charly Chiarelli, Nick Mancuso.
Ci racconti la trama?
E’ una storia tipica americana ambientata in Sicilia, una sorta di diatriba tra parenti per l’eredità lasciata da un padre che muore. Il protagonista, Calogero, emigrato con altri familiari in Canada, torna in Sicilia, per risolvere il problema della successione ed all’aeroporto incontra me, l’attrice che ha da sempre ammirato; tra noi nasce una storia di grande amicizia, basata anche su preziosi suggerimenti che gli do per risolvere la controversia familiare.
Il suo sogno nel cassetto?
Vorrei continuare a fare quello che mi piace e lavorare nel cinema anche se ci sono molti pregiudizi verso noi, ballerini. In America c’è una mentalità ben diversa; un artista può indiferentemente e contemporaneamente ballare, cantare, recitare.