Ricerca, difendere il corpo dalle radiazioni: premiato lo studio di una scienziata italiana

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(foto dal profilo ufficiale Facebook di Stefania Peracchi)

Studia materiali e dati che aiutano a proteggere il corpo umano dalle radiazioni e soprattutto lavora per divulgare e mettere a disposizione di tutti i risultati delle sue ricerche: per questo Stefania Peracchi, dell’Australia’s Nuclear Science and Technology Organization è fra i vincitori del premio ‘Cooperazione scientifica bilaterale’ destinato a ricercatori italiani che si sono distinti all’estero. “Come parte del mio ruolo, reputo la collaborazione estremamente importante e tutti i giorni ho a che fare con gli studenti, faccio parte di commissioni scientifiche che si interessano di divulgare la scienza alla comunità, che magari non è al corrente di tante cose che facciamo”, ha spiegato Peracchi. “Questa è davvero una parte della mia ricerca scientifica che apprezzo moltissimo, e mi permette anche di comunicare la scienza non solo in Australia, dove oggi lavoro, ma anche in Italia, in Europa. Un paio di volte l’anno partecipo a conferenze, dove spiego cosa facciamo in Australia, ma anche che questo è di impatto qui in Italia”. In proposito la ricercatrice ha citato gli studi sulle “radiazioni spaziali e tutti i materiali di schermo che presso la Thales Alenia Space vengono sviluppati per i moduli destinata alla Stazione spaziale internazionale e in futuro alla Luna. Questo è molto importante per me – ha concluso – perché ritengo che fare da mentore alle generazioni future sia estremamente importante per far sì che la scienza abbia poi una continuità, che non si fermi allo scienziato e al suo laboratorio”.