Scandalo Reggia Caserta: alloggi in affitto tra 3 e 145 euro al mese, danni allo Stato per 1,2 milioni

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Pagavano canoni di affitto tra 3 e 145 euro al mese i quindici inquilini che abitavano nella Reggia di Caserta: è emerso nel corso delle indagini che oggi hanno portato alla notifica, da parte della Procura della Corte dei Conti, di quattro inviti a dedurre nei confronti della soprintendente pro-tempore della Soprintendenza di Caserta, Paola Raffaella David, e tre dirigenti dell’Agenzia del Demanio della Campania.

I 15 alloggi all’interno del complesso monumentale erano occupati da dipendenti della Soprintendenza o loro familiari. Secondo la Procura contabile, il danno arrecato alle finanze pubbliche ammonta a 1,2 milioni di euro

Le abitazioni sono ritenute di grandissimo pregio in quanto ubicate in un complesso monumentale inserito nella “World Heritage List” dell’Unesco sin dal 1997. Gli occupanti gli alloggi potevano fruire anche dei parcheggi che si trovano negli spazi interni al complesso monumentale vanvitelliano e potevano accedere e usare le aree del Parco. Inoltre – è stato accertato dalla Guardia di Finanza – anche i consumi idrici erano totalmente a carico della Soprintendenza.

Pagavano canoni di affitto tra 3 e 145 euro al mese i quindici inquilini che abitavano nella Reggia di Caserta: è emerso nel corso delle indagini che oggi hanno portato alla notifica, da parte della Procura della Corte dei Conti, di quattro inviti a dedurre nei confronti della soprintendente pro-tempore della Soprintendenza di Caserta, Paola Raffaella David, e tre dirigenti dell’Agenzia del Demanio della Campania.

I 15 alloggi all’interno del complesso monumentale erano occupati da dipendenti della Soprintendenza o loro familiari. Secondo la Procura contabile, il danno arrecato alle finanze pubbliche ammonta a 1,2 milioni di euro

Le abitazioni sono ritenute di grandissimo pregio in quanto ubicate in un complesso monumentale inserito nella “World Heritage List” dell’Unesco sin dal 1997. Gli occupanti gli alloggi potevano fruire anche dei parcheggi che si trovano negli spazi interni al complesso monumentale vanvitelliano e potevano accedere e usare le aree del Parco. Inoltre – è stato accertato dalla Guardia di Finanza – anche i consumi idrici erano totalmente a carico della Soprintendenza.