Storia diplomatica: Domenico Brunenghi

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La storia delle relazioni diplomatiche fra Italia e Bulgaria inizia il 19 novembre 1878 quando Domenico Brunenghi venne destinato a Sofia col titolo di Console Generale in qualità di delegato della commissione consolare per la Bulgaria. Le relazioni diplomatiche con la Bulgaria furono stabilite poco dopo la Liberazione del Paese dalla dominazione ottomana e la firma del Trattato di Berlino del 13 luglio 1878 quando venne creato il Principato autonomo di Bulgaria. Sotto la dominazione ottomana erano già attive nell’attuale territorio della Bulgaria alcune sedi consolari nelle città principali del Paese: a Varna dal 1864, a Ruschiuk (attualmente Russe) dal 1868 e a Sofia dal 1875. Dal 1879 risulta inoltre Filippopoli (attualmente Plovdiv). Successivamente l’Italia aprì nuove rappresentanze consolari, rispettivamente nel porto fluviale di Lom nel 1881 e a Burgas nel 1882, sul Mar Nero. Fino alla nascita del Principato di Bulgaria, tutte le sedi consolari dipendevano dall’Ambasciata d’Italia a Costantinopoli. E’ indispensabile fare almeno una breve menzione ad una figura di particolare rilievo che fu l’ultimo Vice Console d’Italia a Sofia prima della liberazione. Si tratta di Vito Positano che nel 1877, nella fase finale della guerra russo-turca, come decano del Corpo Consolare a Sofia[i] si rifiutò di obbedire agli ordini di Osman Pascià, comandante delle forze turche, che intendeva incendiare la città prima dell’arrivo dell’esercito russo. Egli, insieme ai colleghi di Francia e di Austria-Ungheria, riunì un gruppo di volontari bulgari che salvò la città dall’incendio già appiccato. Dopo questo atto eroico, Vito Positano fu nominato cittadino onorario della nuova capitale e gli fu dedicata una piazza nel centro di Sofia. Un breve accenno va anche fatto ad Enrico De Gubernatis che fu nominato Console a Ruschiuk nel 1876 e si trovò in città durante i bombardamenti dell’agosto 1877. Fu l’unico tra i consoli stranieri che rimase a Ruschiuk, sulla base delle istruzioni ricevute, e si adoperò non solo per difendere gli interessi italiani nella regione, ma anche per evitare la distruzione della città adoperandosi presso il Comandante ottomano per salvare la popolazione civile. Gli fu assegnata dalle Autorità italiane la medaglia d’argento al valor civile mentre i bulgari gli dedicarono una strada della città[ii]. La storia delle relazioni diplomatiche fra Italia e Bulgaria inizia il 19 novembre 1878 quando Domenico Brunenghi venne destinato a Sofia col titolo di Console Generale in qualità di delegato della commissione consolare per la Bulgaria. Brunenghi aveva già una certa esperienza nell’area, avendo precedentemente prestato servizio nei consolati di Galatz e Sulina (oggi in Romania), di Bucarest e di Varna. Egli si trasferì a Sofia dopo un periodo di 4 anni come Console Generale a Smirne.. Il 3 luglio 1879 Brunenghi venne accreditato presso S.A. il principe Alessandro I di Bulgaria in qualità di reggente l’agenzia e Consolato in Sofia e presentò al Principe le sue credenziali il 25 luglio dello stesso anno. Iniziarono così ufficialmente le relazioni diplomatiche fra l’Italia e la Bulgaria. L’Italia fu uno dei 10 Paesi (insieme a Austria-Ungheria, Belgio, Regno Unito, Germania, Russia, Paesi Bassi, Francia, Romania e Serbia) che nel 1879 per primi stabilirono relazioni diplomatiche con la Bulgaria liberata.Brunenghi rimase a Sofia fino al 1880 quando fu destinato a Buenos Aires dove rimase fino al luglio 1888. Successivamente rientrò al Ministero e gli fu conferito il titolo onorario di Console Generale di 1° classe. Cessò dal servizio il 1° settembre 1892 e morì nel 1910.