Sud, De Vincenti: Nel 2017 interventi per 28,7 mld

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in foto Claudio De Vincenti ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno

Nel 2017 sono stati attivati “interventi pubblici per 28,7 miliardi” di cui “19,9 miliardi dai Fondi strutturali e 8,8 miliardi nell’ambito dei Patti per il Sud, con interventi in esecuzione e cantieri già aperti”. E’ il bilancio tracciato dal ministro della Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti alla fine del suo mandato. Si tratta, sottolinea il ministro di “risultati importanti, ottenuti in un anno, che mettono il Mezzogiorno su una strada nuova e contribuiscono alla crescita di tutto il territorio nazionale”. I patti per il Sud, ricorda, sono in tutto 15 – cui si aggiunge il contratto di Sviluppo per Taranto – per 897 interventi e oltre 13 miliardi già assegnati con delibera Cipe. Dei 19,9 miliardi con i fondi strutturali – che in totale ammontano a circa 76 miliardi dopo la revisione dell’accordo di parternariato – “ne sono già stati certificati 2,6 miliardi, centrando per il 2017 l’obiettivo indicato dall’Europa”. In totale sono state certificate spese “per 6 miliardi”, comprese quelle del Fsc (fondo per lo sviluppo e la coesione).
“Il ministero, l’Agenzia e il Dipartimento hanno svolto un lavoro concreto”, dice De Vincenti, sottolineando che “il compito delle politiche per la coesione è di rispondere ai bisogni concreti dei cittadini. Stiamo recuperando il ritardo accumulato dagli anni ’80 fino al 2013, un divario che è andato allargandosi e che abbiamo cominciato a ridurre anche se ancora ci sono drammatici problemi strutturali che dividono il Paese. Abbiamo fatto un lavoro per l’unità d’Italia”. Sul fronte dei Patti per il Sud, che hanno a disposizione in totale con il Fondo Sviluppo e coesione 2014-2020 40,6 miliardi, il ministro osserva che “oltre un terzo degli interventi è già diventato cantieri o sta per diventarlo”.
Con il contratto istituzionale di sviluppo per Taranto, sottoscritto a dicembre 2015, con una dote complessiva di 952,23 milioni di euro, sono stati conclusi lavori per 92,3 milioni e le risorse per i lavori in esecuzione ammontano a 372,4 milioni. Attraverso il Fondo sviluppo e coesione, in generale, nel 2017 sono stati effettuati pagamenti per 3,2 miliardi, il 54% destinati alle regioni del Mezzogiorno, l’11% alle regioni del Centro Nord, il 7% alle amministrazioni centrali e il 28% agli enti locali e agli enti pubblici.
De Vincenti ricorda anche i risultati degli incentivi per l’occupazione al Sud – il 100% di sgravio contributivo per gli under 24 e per i disoccupati da almeno 6 mesi – che hanno consentito di attivare tra gennaio e novembre 113.495 contratti di cui il 73,2% a tempo indeterminato, il 21,6% trasformazioni di contratti a termine e il 5,2% apprendistato. Quanto alla clausola del 34%, cioè il riequilibrio degli stanziamenti ordinari a favore delle Regioni del Mezzogiorno, il ministro spiega che è già stato adottato il Dpcm di regolazione ed è in preparazione la direttiva del presidente del Consiglio dei ministri. “L’obiettivo è concludere il lavoro entro febbraio, prima delle elezioni”, spiega, mentre il Dpcm che fissa i criteri per le Zone economiche speciali (Zes) “sarà firmato in questi giorni”. Alcune regioni come Campania e Calabria, dice, hanno i progetti da presentare “in stato avanzato” e “la speranza è che le prime si possano istituire prima della scadenza elettorale”. Tutte le Regioni, aggiunge “stanno lavorando in modo serio e in tutte le Regioni e le città metropolitane” interessate dai Patti per il Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Bari, Cagliari, Catania, Messina, Napoli, Palermo e Reggio Calabria) “ci sono progetti già in esecuzione. In Campania ad esempio ci sono lavori in esecuzione per 3,5 miliardi”.