Teatro: per lo Stabile di Napoli “una stagione d’autore”

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Una stagione d’autore” è quella 2016-2017 che presenta il Teatro Stabile di Napoli che, per la prima volta nella sua storia, quest’anno ha superato i cinquemila abbonati e ha avuto oltre 68 mila spettatori, con un incremento del 26% rispetto alla stagione precedente, come orgogliosamente sottolinea il direttore artistico Luca De Fusco, che parla di “bene culturale della Campania”. Lo Stabile ha tra l’altro ottenuto “il grande risultato di divenire Teatro Nazionale, denominazione che vuol meritare sempre di più“, come spiega Nino Daniele, assessore alla cultura del Comune di Napoli, “che è una delle grandi città del mondo per tradizione teatrale e di questo deve continuare da essere all’altezza” come aggiunge il suo collega della Regione Sebastiano Maffettone.

La scommessa da Stabile è quella di puntare su due o tre compagnie fisse del teatro più che su spettacoli ospiti, che pure ci saranno, per costruire le stagioni delle due sale con grandi titoli e riconoscibilità degli attori: il San Ferdinando, nel segno della napoletanità ma con sguardo internazionale, e il Mercadante aperto al resto, a cominciare da Shakespeare, a collaborazioni straniere, oltre che con un focus sulla danza.

Per Shakespeare, dopo le cerimonie per i 400 anni per la morte, sono in programma un ‘Macbeth’ con regia dello stesso De Fusco che ne esalterà le qualità visionarie e che apre la stagione il 26 ottobre, un ‘Giulio Cesare’ con Michele Riondino e la prima regia in italiano dello spagnolo Alex Rigola, un ‘Amleto’ i cui 5 atti sono affidati ognuno alla riscrittura di un rapper e intitolato ‘Mal’essere’. Si ricordano poi i 30 anni dalla morte e 60 dalla nascita di Annibale Ruccello col ritorno di ‘Ferdinando’ con Gea Martire e la regia di Nadia Baldi. Da segnalare poi ‘Le troiane’ di Euripide con regia dei russi Valery Fokin e Nikolay Roshin in collaborazione col Teatro Alexandrinsky di San Pietroburgo e ‘Un tram che si chiama desiderio’ con Mascia Musy e la regia di Cristian Palma in coproduzione col Festival di Santiago del Cile, cui si aggiunge come ultimo ospite straniero Alfredo Arias con una sua commedia musicale con echi di pop art e musical d’ispirazione cinematografica ‘Madame Pink’ con Gaia Aprea. Il San Ferdinando sarà aperto il 19 ottobre da un ‘Liolà’ pirandelliano che tiene conto della traduzione napoletana di Eduardo e avrà come novità di punta ‘Il genio dell’abbandono’, testo napoletano barocco sulla vita di Vincenzo Gemito dall’omonimo romanzo di Wanda Marasco e con regista e interprete Claudio Di Palma e un omaggio a Cervantes di Ruggero Cappuccio con un suo ‘Circus Don Chisciotte’, fino alla chiusura con la danza. Il Mercadante, dopo il ‘Macbeth’ e il ‘Tram’ di Tennessee Williams, proporrà tra l’altro ‘Scandalo’ di Schnitzler firmato da Franco Però, ‘Minetti’ di Bernhard con Eros Pagni, fino a chiudere il 25 aprile con la ‘Morte di Danton’ di Bruchner nell’allestimento di Mario Martone. De Fusco annuncia che “naturalmente la scuola aperta presso il teatro da Luca De Filippo non si interromperà e presto verrà nominato un nuovo direttore” e che lo stabile porterà in tournee il ‘Macbeth’ e il ‘Tram’ di questa stagione e, di quella passata, ‘Spaccanapoli times’ di Cappuccio e ‘Orestea’ dello stesso De Fusco, che l’aveva dedicata all’archeologo siriano ucciso dall’Isis Khaled al-Asaad e ora che Palmira pare liberata e ha l’anfiteatro tra le cose rimaste intatte spera un giorno di riuscire a portarla lì coi suoi significati di pace e democrazia.