Morto Owen Gingerich, l’astronomo che scoprì il falso Galilei di Napoli (venduto in Usa per 500 mila $)

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in foto Owen Gingerich

L’astronomo e storico della scienza statunitense Owen Gingerich, autorità indiscussa nel campo degli studi sugli astronomi Giovanni Keplero e Niccolò Copernico, è morto all’età di 93 anni a Cambridge, nel Massachusetts. Era professore emerito di astronomia e storia della scienza all’Università di Harvard, oltre che astronomo emerito presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory. E’ autore di oltre 200 articoli scientifici e di una ventina di volumi. Gingerich ha intrapreso un’indagine di tre decenni sul “De revolutionibus orbium coelestium”, il libro di Copernico che per la prima volta confutava le teorie di Tolomeo e i dogmi della Chiesa e proponeva il modello eliocentrico, secondo il quale è la Terra a girare attorno al Sole e non viceversa. L’astronomo di Harvard ha esaminato oltre 580 copie cinquecentesche in biblioteche sparse in Europa e in Nord America, oltre a quelle in Cina, Giappone e Australia. La sintesi delle sue ricerche è stata pubblicata nel libro “Alla ricerca del libro perduto. La storia dimenticata del trattato che cambiò il corso della scienza” (Rizzoli, 2004). In riconoscimento di questi studi su Copernico, Gingerich è stato insignito dell’Ordine al Merito del governo polacco e successivamente un asteroide è stato nominato in suo onore. Owen Gingerich è stato anche lo studioso che ha dimostrato che la copia autografa del “Sidereus Nuncius” di Galileo Galilei venduta a un antiquario di New York nel 2005 per 500.000 dollari (e creduta vera per anni dagli studiosi) era in realtà un falso. E non un falso come un altro, ma commissionato da Massimo De Caro, diventato famigerato come il saccheggiatore delle biblioteche italiane, e quella dei Girolamini di Napoli in particolare. Gingerich ha raccontato la vicenda nel libro “Il curioso caso del Sidereus Nuncius M-L” (Biblohaus, 2019). Già nel 2009 aveva sostenuto che “i cinque disegni delle lune contenuti” in quella copia del libro galileiano erano “necessariamente falsi”.