Carte per allenare la mente e tavole “magiche”: insegnanti a scuola di futuro

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Un gioco di carte per allenare la mente dei bambini all’aritmetica di base secondo la consolidata teoria neuropsicologica sul “senso del numero” di Stanislas Dehaene, tavolette “magiche” per imparare la geometria, storie multisensoriali con interfacce tangibili per esplorazioni tattili, gustative, e olfattive. Sono alcune delle soluzioni per l’apprendimento e insegnamento sviluppate dal Nac – Laboratorio di Intelligenza Artificiale della Federico II e illustrate oggi giovedì 22 novembre a una platea di insegnanti dei principali circoli didattici partenopei nel corso del “Workshop italiano sulla creatività digitale nei processi di insegnamento” tenuto presso il Dipartimento di Studi Umanistici della Federico II.

Come unire competenze digitali sempre più spinte e creatività? Come favorire l’adozione di nuovi e più “divertenti” codici educativi da parte degli insegnanti delle scuole italiane, dalla materna alle superiori? Questi gli interrogativi cui si sono date delle risposte concrete da parte dei ricercatori federiciani, alcuni dei maggiori esperti di pedagogia e sviluppatori di nuove tecnologie didattiche. Presenti al workshop, infatti, Giacomo Zampella, psicologo-responsabile nazionale formazione dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici, Giuseppe Desideri, docente Pontificia Università Urbaniana (CdV), Orazio Miglino, ordinario di Psicologia dello Sviluppo alla Federico II e direttore del Nac-Laboratorio di Intelligenza Artificiale dell’ateneo federiciano, Michela Ponticorvo, ricercatore progetto Docent-Federico II, Fabrizio Ferrara e Raffaele Di Fuccio, ricercatore progetto Docent e responsabili della Smarted, startup partenopea specializzata nel settore delle tecnologie educative innovative.

La giornata federiciana rappresenta la tappa intermedia di “Docent”, progetto finanziato dal Programma europeo “Erasmus+” guidato dalla Federico II di Napoli e sviluppato in partnership con l’Università di Barcellona, l’Università nazionale capodistriana di Atene, l’European University Foundation-Campus Europae (Lussemburgo), la Foundation For Research And Technolog (Grecia), la Creatic Academy S.L (Spagna) e Smarted Srl.

“Creatività e competenza tecnologica sono competenze richieste ai giovani nei loro percorsi di formazione e nei loro processi di sviluppo per crescere in maniera attiva e positiva. Sono competenze richieste agli insegnanti per stimolare l’apprendimento dei loro studenti. Sono competenze presenti nei bambini, ormai nativi digitali, utilizzate fin da subito per esplorare e comprendere il mondo. Ma, a ben guardare, è la relazione tra le due ad essere da una parte un elemento di cruciale importanza e dall’altra la dimensione meno supportata nei programmi educativi, formativi e di sostegno” osserva Luigia Simona Sica, docente di Psicologia dello Sviluppo alla Federico II e responsabile del progetto Docent.

“Puntiamo a rivitalizzare per mezzo di tecnologie invisibili e non invasive – spiega Orazio Miglino, direttore del Nac – Laboratorio di Intelligenza Artificiale della Federico II e ordinario di Psicologia dello Sviluppo all’ateneo federiciano – i principi dell’attivismo montessoriano della prima metà del Novecento. Apprendere, infatti, non è solo una questione che riguarda il cervello ma tutto il corpo. Le neuroscienze hanno confermato i principi metodologici della tradizione pedagogica italiana secondo cui tutto quel che ha a che fare con la sfera psico-educativa è fortemente legato alla nostra capacità di fare e manipolare cose e oggetti. Con la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale abbiamo a che fare con oggetti intelligenti, la nostra sfida è adeguare i processi di insegnamento e apprendimento a questa nuova realtà tecnologica”.

“L’evento di oggi – spiega Raffaele di Fuccio, ceo di Smarted srl – è un momento importante per connettere le start up innovative e il mondo accademico in progetti di ricerca congiunti e con un profilo di forte innovazione. L’evento di DoCENT permette di coinvolgere i docenti direttamente nel design dei dispositivi innovativi per l’insegnamento e l’apprendimento, co-progettando e co-creando con chi veramente li utilizza nelle classi, avendo la possibilità di agire e innovare con le proprie mani. È un’opportunità di confronto unica, ma che deve rappresentare un modello vincente per connettere il mondo accademico, il mondo dell’impresa e il mondo della scuola.

Le Carte di Leonardo
Nel corso del workshop è stato illustrato agli insegnanti uno degli ultimi prototipi del Nac, le “Carte di Leonardo”. In apparenza semplici carte (ma munite sensori in grado di dialogare con tablet e pc) le carte di Leonardo sono state pensate per allenare la mente dei bambini all’aritmetica di base secondo la consolidata teoria neuropsicologica sul “senso del numero” di Stanislas Dehaene e coniugano l’apprendimento cognitivo con l’antico piacere di sedersi intorno ad un tavolo per giocare tutti insiemi, grandi e piccini, maestri e scolari, nonni e nipoti.

Secondo la teoria del “number sense” la cognizione matematica si basa sulla nostra capacità di manipolare i tre codici con cui possono essere rappresentati i numeri nella nostra mente: il codice simbolico (1,2,3,….), il codice testuale (uno, due, tre….) e il codice analogico (un oggetto, due oggetti, tre oggetti….). Le carte di Leonardo hanno la medesima struttura logica delle carte da gioco italiane (quattro semi, dieci carte per seme) ma utilizzano i tre codici simbolico, analogico e testuale al posto dei tradizionali semi.