Covid, lockdown inevitabili a Napoli e Milano? Gli scienziati si dividono sulle parole di Walter Ricciardi

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Lockdown inevitabili a Milano, Napoli e forse anche Roma? Se “è vero che esiste un tema grandi città e Covid, è anche vero che il Dpcm ha fatto il possibile in questo contesto, bilanciando il più possibile le esigenze della salute e quelle dell’economia. Aspettiamo 15-20 giorni per valutare gli effetti”. E’ cauto il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco, dopo le parole di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che da giorni ripete come il lockdown sia necessario a Milano e Napoli, dove il virus circola tantissimo. “Uno studio recente su Lancet ci dice che i primi effetti delle misure non farmacologiche si apprezzano già 8 giorni dopo l’introduzione – afferma Pregliasco all’Adnkronos Salute – dunque aspettiamone almeno 15 per valutare gli effetti del Dpcm. Certo, un lockdown a Milano e Napoli era possibile, ma si è deciso di intervenire bilanciando salute ed economia”.
“Se devono essere fatti che si facciano subito e non si continui ad aspettare”, è invece il parere di Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria. “Un lockdown, o aree di limitata circolazione, dove c’è una elevata circolazione del virus è la soluzione che con il precedente Dpcm si era detto di fare, e mi pare che sia una scelta giusta – afferma -. Il problema è che, se questi lockdown devono essere fatti, che si facciano subito e non si continui ad aspettare. Ci sono città dove la circolazione del virus è alta e si deve agire in modo urgente”.
DI tutt’altro tenore la reazione di Alberto Zangrillo, primario di terapia intensiva dell’ospedale San Raffaele di Milano. “Io penso e spero – ha affermato – che la dichiarazione di Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute, sul lockdown a Milano e Napoli, sia stata decontestualizzata rendendola surreale. Se fosse vero, l’unico modo che ho di commentare è quello di implorare il presidente del Consiglio dei ministri”, Giuseppe Conte, “di parlare lui a nome di tutti. Perché chiudere Milano e NAPOLI è qualcosa di estremamente importante e significativo e penso che debba essere preannunciato e fatto dal Capo del Governo”. “Dobbiamo anche capire conseguenze a cui ci esponiamo chiudendo tutti in casa. Io dico: chi parla se ne assume la responsabilità. Il professor Ricciardi avrà degli elementi che lo portano a dire coscientemente e con senso di responsabilità quanto ha detto. Se così non fosse è un problema suo e degli organismi preposti, il Cts e il governo stesso. Io continuo a cercare di farvi capire quello che noto quotidianamente. Non dico che sono tranquillo, però sono e devo essere responsabile”, sottolinea Zangrillo. “Ho delle responsabilità – continua – nei confronti di questo tipo di malati” con Covid-19, “e ho delle responsabilità anche nei confronti degli altri malati. Stamattina mi sono dovuto occupare di casi acutissimi con patologie che non c’entrano con Sars-Cov-2. Ci sono tutte queste situazioni in un ospedale. Per cui noi responsabilmente dobbiamo essere in un sistema organizzato che si occupa di tutto”. “Se noi pensiamo che la soluzione sia quella di chiudere tutti in casa, è probabilmente corretta se è stato detto, però dobbiamo anche capire quali sono le conseguenze a cui ci esponiamo se chiudiamo tutti in casa. Comprendete? Perciò io adesso mi aspetto di ricevere dalla mia Regione delle informazioni su come dobbiamo comportarci in ragione di queste dichiarazioni”.