Emergenza abitativa Rom e migranti: domani presidio in piazza Municipio a Napoli

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in foto la sede del Comune di Napoli (Imagoeconomica)

Domani, 22 marzo, alle ore 10 si terrà un presidio a piazza Municipio fuori Palazzo San Giacomo, per dire basta alle discriminazioni e alle violazioni dei diritti di base che colpiscono chiunque si trovi in una situazione di emergenza abitativa: migranti, italiani, rom, cittadine e cittadini di Napoli, della sua area metropolitana e del mondo.

Il presidio di venerdì 22 marzo a Piazza Municipio a Napoli, si configura come una giornata in cui si uniscono le istanze di centinaia di persone che sono state penalizzate da anni di blocco del diritto alla residenza, e rappresenta una tappa importante nel processo di costruzione di un fronte compatto di quanti in questa città si occupano di lotta per i diritti e di processi pedagogici, culturali, sociali.

Non avere la residenza significa non avere il diritto ad esistere, ad avere un documento di identità, all’assistenza sociale e sanitaria, significa l’inaccessibilità al Diritto alla scuola, all’assistenza sanitaria, al welfare e persino a una sepoltura.

Il diritto negato alla residenza sta rendendo impossibile la vita a migliaia di persone costrette a vivere in un limbo senza diritti, senza tutele, senza riconoscimenti, come se non si fosse figlie e figli della stessa terra, dello stesso mondo.

Il diritto all’abitare non è un diritto garantito a tutte e tutti, e per questo centinaia di persone, famiglie, comunità si auto organizzano, resistono e lottano come possono. La Legge 80/2014, la cosiddetta legge Lupi, che all’art 5 comma 1 recita: “Chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all’immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge” e le decisioni del Comune di Napoli nel corso degli anni di bloccare anche le residenze di prossimità, che potevano arginare il decreto legge, negano un diritto costituzionale a chiunque si trovi in una situazione di emergenza abitativa: migranti, italiani, rom.

Il comune di Napoli avrebbe potuto tutelare i diritti fondamentali della persona, facendo leva su quanto previsto dal Comma 1-quater in cui si stabilisce che “Il Sindaco, in presenza di persone minorenni o meritevoli di tutela, può dare disposizioni in deroga a quanto previsto nei commi 1 ed 1bis, a tutela delle condizioni igienico sanitarie” in primis definendo quali sono le categorie meritevoli e poi riconoscendo alle stesse il diritto di residenza e tutti i diritti a questo connessi.
Un precedente proviene dal Sindaco di Roma che, dopo anni di mobilitazione, proteste, presidi del movimento per il diritto alla casa romano e numerose sentenze che hanno accertato l’illegittimità costituzionale del Decreto Lupi, con La Direttiva n. 1 del 4 novembre 2022 in riferimento al comma 1 quater sopracitato, in un’ottica di prevenzione dei rischi igienico sanitari che potrebbero insorgere in assenza della residenza e dell’impossibilità di ottenere l’allacciamento ai servizi essenziali, considera meritevoli di tutela, e quindi del diritto ad ottenere la residenza, i soggetti appartenenti alle seguenti categorie:
a) Persone che fanno parte di nuclei familiari che sono seguiti dai servizi sociali, ovvero in condizione di particolare fragilità e vulnerabilità sociale quali presenza di disabili, figli minori o ultrasessantacinquenni;

  1. b) persone che fanno parte di nuclei con reddito inferiore a quanto stabilito dalla Legge regionale 12/99;
  2. c) i richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale;
  3. d) le persone che fanno parte di nuclei che si trovano in condizione di precarietà abitativa sotto il profilo delle condizioni igienico sanitarie, come nel caso dell’assenza di allacciamento ai pubblici servizi essenziali necessari per assicurare il rispetto della dignità della persona nei suoi bisogni quotidiani.

Chiediamo con urgenza alle amministrazioni pubbliche di colmare questa carenza di diritti.
Chiediamo che venga garantito a tutte e tutti il diritto alla residenza e quindi alla esistenza.

Ci mobilitiamo unite in questa lotta di giustizia e libertà, per smuovere le coscienze della pubblica amministrazione perché sia consapevole della grave responsabilità storica di far crescere intere generazioni nel disagio abitativo ed esistenziale, condannandole alla sopravvivenza e mai ad una vita pienamente dignitosa.

Firmatari: chi rom e…chi no, Ex OPG Occupato – Je so’ pazzo, Mediterranea Saving Humans, Napoli Senza Confini, Magnammece o Pesone, Sgarrupato, Arrevuoto Teatro e Pedagogia, La Kumpania, Mediterraneo Antirazzista Napoli, Associazione Dream Team Donne in Rete, Era Cooperativa sociale, Rete Progetto Pangea – Scampia, Gridas Grupporisvegliodalsonno, Napoli MONiTOR, A Buon Diritto, Gruppo di supporto Movimento Migranti e Rifugiati Napoli, Associazione Dream Team – donne in rete, Cooperativa Artigiana L’uomo E Il Legno, Centro Territoriale Mammut, ex Asilo Filangieri, Scugnizzo Liberato, Comunità Slow Food del centro storico di Napoli, Napoli Senza Confini, Rete Sociale No box diritto alla città, Cooperativa Lazzarelle, Bagnoli Street Soccer, Coop Orsa Maggiore, Dedalus, tra parentesi Onlus, Centro Sociale Ex Canapificio, Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta, UCRI, THÈM ROMANÒ, ACCADEMIA ROMANÌ, FUTUROM, N:EA Napoli: Europa Africa, APS Zap, CNCA Regionale, Giardino Liberato Materdei, CPRS Soccavo, Lav Romanò