Il burqa dell’informazione

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Ricevo ogni giorno, come tutti, messaggi WhatsApp da amici scandalizzati per notizie false che credono vere. E le trasmettono diventandone garanti, e portatori sani di maldicenza. Altre le leggo con like su Facebook. Tutto coperto da anonimato perché i vigliacchi non hanno il coraggio di andare a viso scoperto. La sorella della Boldrini – invece, deceduta giovanissima di malattia – gestirebbe 350 cooperative di accoglienza emigranti. Mentre la figlia di Elsa Fornero sarebbe andata in pensione a soli 39 anni con 10 mila euro netti al mese. Scoperto il vaccino contro il cancro – chissà perché – non verrebbe prodotto. Se diffondiamo bugie e cattiveria, facciamo il gioco dei mascalzoni.

Ricordo Boncompagni con gratitudine

Non eravamo amici perché su due posizioni opposte. Lui era un protagonista della TV, io critico. Le polemiche tra noi erano frequenti. Ma ci legava una profonda stima. Ne ebbi la prova quando Giorgio Cingoli, Direttore di Paese Sera, mi offrì la corrispondenza da Pechino, una destinazione allora ambita da ogni giornalista. Era un quotidiano diffuso e autorevole negli anni 70, di orientamento comunista. Sempre al di sopra delle parti, seppure a malincuore, dovetti rifiutare. Mi chiedevo, però, come mai  avesse pensato a me. Seppi, poi, che era stato Gianni a consigliare la mia assunzione in una sede così prestigiosa. Non ne parlammo mai. Ma non l’ho dimenticato e gli sono ancora grato.

Lo sceriffo dei terremotati

Anziché accoglierli, caccia i turisti che fanno selfie. Quelle macerie si visitano per ossequiare lui, che decide le regole di comportamento. La Pasquetta poteva essere un’occasione per avvicinare gli italiani più fortunati alle popolazioni e ai territori colpiti dal sisma. Invece qualcuno è stato maltrattato e insultato. Non ci tornerà più. Con la solita mania di protagonismo, le regole le stabilisce Pirozzi. Per di attirare l’attenzione sulla sua pretesa saggezza, è sempre più arrogante. Le TV, che hanno già detto tutto, continuano pedissequamente a riprenderlo. Un tempo era il sindaco di Amatrice. Adesso pover’uomo, si crede Napoleone, il solo uomo al comando. Di una città che purtroppo non c’è più.

 

Gli italiani litigano anche quando festeggiano

Ormai il 25 aprile è motivo di litigio. Meglio sospendere la ricorrenza. Festeggeremo, se ci saremo ancora, la fine della prossima guerra, che non sembra lontana. I pingui discendenti dei partigiani, che decidono pur non avendo combattuto, offendono la comunità ebraica. In Resistenza c’erano le loro brigate, non quelle palestinesi. Furono loro i veri martiri. Definiti delegazione straniera, sono, invece, i cittadini romani più antichi. Per non perdere quei voti, il PD, si dissocia. Ognuno organizza il proprio corteo. Essendo i percorsi diversi non si scontreranno. Il Campidoglio non capisce, è senza posizione. Parteciperà a entrambi e anche a un eventuale terzo. Non è più una festa nazionale.

Speculazioni politiche di piccoli candidati

I terroristi tiferebbero per la Le Pen e, per darle una mano alla vigilia del voto, organizzano in pieno centro, a Parigi, un attentato piuttosto affrettato, che, infatti, gli riesce male. Perché lo affidano a un dilettante, che provoca una sola vittima e un paio di feriti? Per precauzione, se per caso l’ISIS non lo rivendicasse, ha in tasca un messaggio che ne certifica la paternità. Sono queste le situazioni più inquietanti. Difendersi da nemici senza divisa non è facile, ma dai fanatici è addirittura impossibile. Giornali e televisioni amplificano la notizia e diffondono allarmi esagerati. Sangue sulle elezioni! E se fosse il gesto di un delinquente squilibrato, che una maggiore attenzione poteva evitare?

Basta che il sedere aderisca bene alla poltrona

Non essendo più la dignità un requisito necessario, chiunque può fare politica e anche commentarla. Talvolta non si capisce da che parte stia la verità. Ma spesso si altera per mancanza di coraggio. I giudizi sono edulcorati, invece, si dovrebbero esprimere chiaramente. “Dubbi sul referendum in Turchia”. Mentre è evidente che il risultato è stato manipolato. “Due milioni di schede sospette”. In realtà, l’OPEC ha accertato che sono state sfacciatamente aggiunte. “Ora in bilico l’ingresso dei turchi in Europa”. Perché, c’è ancora il timore che entrino? Povera gente, ne subiranno di tutti i colori! Per noi sarà un bene. Così capiremo che cos’è la dittatura. Molti, purtroppo, l’hanno dimenticato.