Il piano Campania di Unicredit
Fondi per le aziende e l’export

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Accordo con il Confidi Gafi Sud per la gestione del progetto di sviluppo Top Europe. La banca finanzia anche nuovi missioni in Turchia: un mercato da 180 milioni l’anno Rosario Accordo con il Confidi Gafi Sud per la gestione del progetto di sviluppo Top Europe. La banca finanzia anche nuovi missioni in Turchia: un mercato da 180 milioni l’anno Se ci hanno visto giusto lo dirà la storia dei prossimi anni. L’attualità, invece, riporta all’attenzione generale una serie di interventi per lo sviluppo del sistema Campania a cui Unicredit sembra particolarmente interessata. Nell’ultimo anno quella che, senza enfasi, può essere definita multinazionale bancaria immette nel circuito produttivo e privato della principale regione del Sud una cifra di poco superiore al mezzo miliardo di euro. Soldi che servono per finanziare micro e piccole aziende oltre che per i bisogni delle famiglie. Unicredit, però, non si ferma qui e nei fatti dà vita a una sorta di Piano Campania che prevede altri interventi di particolare rilievo a supporto dello sviluppo di un’area a forte vocazione imprenditoriale ma al tempo stesso in grande difficoltà dal punto di vista congiunturale e economico. Da Napoli all’Europa Si chiama Top Europe il progetto che Unicredit, con il supporto indiretto della Banca Centrale Europea (Bce), lancia in queste settimane. Si tratta di prestiti alle piccole imprese e alle start-up con lo scopo di favorire meccanismi di sviluppo e di rilancio dell’economia. In cassa il gruppo bancario ha un budget di 7 miliardi e 750 milioni di euro, interamente finanziato dall’Eurotower. Per la Campania è a disposizione una cifra vicina al miliardo di euro e si stima che la platea di destinatari dei fondi raggiungerà le 30mila unità. Il piano Top Europe prevede mutui chirografari fino a 84 mesi, con garanzia Unifidi al 60 per cento elevabile all’80 per cento nel caso di aziende femminili e neo imprese, scoperto di conto corrente e smobilizzo crediti con garanzia Unifidi al 60 per cento. Fin qui la cornice di un progetto che, riguardo alla Campania, nasconde anche un disegno strategico e di alleanze sul territorio. Come quella che Unicredit stringe con il confidi Gafi Sud, che ottiene l’esclusiva per la gestione di Top Europe sia in questa regione che in Basilicata. Dietro l’accordo, però, si nasconde la volontà, da parte di Unicredit, di ottenere una presenza sempre più capillare sul territorio attraverso partner che già operano al fianco delle micro e piccole aziende. In questo affare che conviene a entrambi Unicredit ci mette i soldi e Gafi Sud, oltre alla relazioni, una riduzione del 20 per cento delle commissioni di garanzia. “Riteniamo che in un momento di difficoltà come quello attuale la partnership possa rivestire un valore strategico di estrema importanza per la Campania e il Sud più in generale”, commenta Rosario Caputo, che di Gafi Sud è il presidente. Su questo versante si continuerà comunque a lavorare. La mezza luna e il Pil che corre Unicredit da qualche tempo si muove con decisione verso il mercato turco. E a Napoli, nei giorni scorsi, organizza “Forum Turchia”, un evento riservato alle aziende del territorio interessate a conoscere le opportunità di investimento nel Paese della mezza luna. Nel 2013, secondo i dati in possesso dell’istituto di credito, verso quella che può essere considerata la porta d’Oriente il sistema Campania esporta mezzi di trasporto per 37 milioni di euro e prodotti tessili per 21 milioni. Nei primi sei mesi del 2014, invece, le imprese della regione vendono al mercato turco beni per un valore di 42 milioni di euro, registrando un incremento del giro d’affari pari al 2 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Unicredit, però, vuole che questa spinta verso un mercato da 80 milioni di consumatori e con un prodotto interno lordo (Pil) in crescita del 3,3 per cento quest’anno e del 4 per cento nel 2015 coinvolga anche Napoli. Le cui aziende, nel primo semestre dell’anno in corso, con esportazioni pari a 19 milioni di euro vedono calare il proprio volume d’affari del 4 per cento rispetto al medesimo periodo del 2013. Da questi numeri si parte per finanziare, nei prossimi mesi, una serie di missioni incentrate sui prodotti maggiormente richiesti in Turchia. Franco Felici, vice regional manager della banca per il Sud Italia, non nasconde i vantaggi di un rafforzamento dell’asse con Ankara. “Quello turco è un mercato in espansione e, tra l’altro, fortemente attratto dai prodotti campani. Da lì – dichiara il manager – è possibile fare sviluppo verso tutta l’Asia e credo di poter dire che questa opportunità non va assolutamente sottovalutata”. Quella attuale è una fase di scouting, nella quale Unicredit fa selezione degli interessati. Per la fase opeativa, che comprende finanziamenti in loco, è già pronta la banca Yapi Kredi, che fa parte proprio del gruppo italiano ed ha base in Turchia.