Invitalia: in un anno mille richieste di finanziamento per Smart&Start

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Smart&Start” è l’intervento più importante per la creazione di impresa gestito da Invitalia e ha l’obiettivo di promuovere la nascita e la crescita delle startup innovative su tutto il territorio nazionale. La seconda edizione di Smart&Start è partita a febbraio 2015: ad oggi sono più di mille i business plan presentati, di questi ne abbiamo già finanziati 200. Le imprese ricevono oltre al finanziamento anche servizi di tutoring che eroga direttamente Invitalia: il sostegno alle startup infatti deve essere non solo finanziario ma anche di competenza nel fare impresa“. Così Andrea Miccio, responsabile area Imprenditorialità di Invitalia, fa il punto con Labitalia sul progetto Smart&Start a oltre un anno dal suo avvio

Il target di Smart&Start – ricorda – sono le startup innovative così come sono previste dalla normativa introdotta con il decreto ‘Crescita 2.0’. Le imprese che noi finanziamo devono presentare un progetto di investimento compreso tra un minimo di 100mila euro e un massimo di un milione e mezzo. Il target medio che fino ad oggi abbiamo intercettato è l’impresa che ha un progetto da circa 500mila euro“.
L’aspetto più importante di ‘Smart&Start’ – sottolinea – è che finanzia non solo le spese per investimento ma anche le spese di gestione che le startup sostengono nei primi 24 mesi. Inoltre, il finanziamento che viene concesso è un mutuo senza interessi e senza alcuna garanzia“.

Per quanto riguarda le modalità con le quali si deve richiedere il finanziamento, Invitalia ha messo a punto una piattaforma on line che deve essere utilizzata per presentare la domanda. “La richiesta può essere presentata non solo dalla startup innovativa già costituita ma anche dal team di persone che hanno interesse a costituire la società e che hanno poi l’obbligo di costituirla una volta che Invitalia concede il finanziamento“, prosegue Miccio.

La creazione di impresa, dunque, “ha sempre costituito il marchio di fabbrica di Invitalia da oltre vent’anni – osserva – e negli ultimi tempi questo intervento di sostegno alla nascita e alla crescita delle imprese si è evoluto in base anche a quelle che sono le richieste degli stakeholders esterni“.
Spiega Miccio: “Sono stati introdotti nuovi strumenti di sostegno che si sono adeguati ai cambiamenti richiesti sia dal punto di vista della tipologia di soggetti che vogliamo sostenere, in particolare tutto il mondo dell’economia digitale e delle imprese ad alto contenuto tecnologico, sia nelle modalità con le quali valutiamo le richieste di finanziamento, perché abbiamo introdotto appunto sistemi tramite piattaforme, che prevedono anche colloqui on line, per arrivare a tempi di valutazione che sono estremamente ridotti“.