Medicina, Francesca Rubulotta: ecco le carte vincenti

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“Professionalità, disciplina e gioco di squadra”

Roma, 24 nov. (askanews) – Asse Canada-Italia: più precisamente Montreal. Come si possonoconciliare due paesi così lontani, nel mondo della sanità?Francesca Rubulotta, attualmente responsabile del dipartimento diMedicina delle Cure Intensive, un dipartimento di nuova creazioneall’interno della Facoltà di Medicina e Scienze della Salutedell’Università McGill di Montreal, è un esempio. Nonostante laDottoressa sia lontana dall’Italia dal 2008, avendo vissuto elavorato per 13 anni nel Regno Unito, e successivamente nei PaesiBassi e in Belgio, è stata capace di affrontare le differenzestrutturali del mondo della sanità tra le diverse nazioni,riuscendo a portare sempre delle innovazioni e dando una spintaal mondo della ricerca. Il tipo di approccio che Rubulotta segue,le ha permesso di plasmare il dipartimento secondo i suoiprincipi e le sue visioni. In Canada, la rianimazione comedisciplina è ancora in fase di definizione, ma grazie al suobackground internazionale, la Dottoressa è riuscita, focalizzandoil suo impegno in tema di ricerca e innovazione, a dare unaspinta al mondo della ricerca in tema di rianimazione. “Trovogrande soddisfazione nel mio lavoro in Canada, soprattutto neiconfronti dell’idea di riuscire a modellare un dipartimento dirianimazione dal nulla, riorganizzarlo con dei focus precisi. Èuna sfida avvincente anche per l’ambiente di lavorointernazionale a Montreal, che mi offre l’opportunità dicollaborare con studenti provenienti da diverse parti del mondo,rendendo il mio lavoro estremamente multiculturale” afferma laDottoressa. Nel suo nuovo incarico di direttrice delDipartimento, oltre che professoressa, la Dottoressa Rubulottasarà alla guida dell’università nella ricerca di nuovi approcciper l’analisi delle cure critiche, supervisionando anche circa 40membri della facoltà, insieme al Comitato Esecutivo delDipartimento di Medicina delle Cure Intensive, che includeràdirettori specifici delle varie unità di terapia intensiva evicepresidenti dedicati alla ricerca, alla pratica clinica,all’istruzione e all’innovazione, aprendo nuove opportunitàall’interno dell’Università. La creazione del dipartimento dirianimazione è stata un processo lungo e complesso, ma l’idea dicreare un settore specifico di rianimazione era nell’aria da unpo’ di tempo, perché con l’evoluzione della medicina, larianimazione è diventata una disciplina in crescita. Non soloprofessionalità e ricerca, per Rubulotta una delle priorità sucui concentrarsi e lavorare è la promozione dell’uguaglianza edell’inclusione. Attualmente, è responsabile di una fondazioneche si occupa di temi come la diversità, l’uguaglianza el’inclusione nelle professioni mediche, “iWIN” (The InternationalWomen in Intensive and Critical Care Network). La fondazione, cheha già realizzato diversi incontri annuali, focalizzati suargomenti legati alle minoranze etniche, di genere e alle pariopportunità,” L’impatto di questa iniziativa è indispensabile per riuscire acreare una piattaforma di networking per organizzazioni simili intutto il mondo. Il mio obiettivo è quello di riuscire ad aiutarele nuove generazioni di medici, in particolare le donne, ad averesuccesso nella loro carriera, creando un team di supporto esostegno: solo così si più “vincere”” racconta la Dottoressa. Lasua esperienza personale, infatti, l’ha portata a comprenderequanto sia fondamentale il supporto reciproco e il networking tracolleghi e colleghe, specialmente in un mondo professionalespesso popolato da uomini per la maggior parte. “Mi auguro che igiovani medici possano avere il supporto e l’opportunità dicostruire reti solide fin dall’inizio della loro carriera”,aggiunge la Dottoressa, incoraggiando sempre più giovani aintraprendere questo percorso, nonostante tutte le difficoltà,perché “la mia lotta per l’inclusione e l’uguaglianza mostra comeil cambiamento deriva dalle piccole azioni quotidiane dei singoliche condividono una visione comune di un futuro migliore”conclude.