Mortalità materna, in Campania è il doppio della Toscana

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Evento raro ma drammatico, la mortalità materna per cause legate a gravidanza e parto, si verifica in nove casi ogni 100 mila nati vivi, ma con un’ampia variabilità tra regioni, da un minimo di 6 decessi in Toscana a un massimo di 13 ogni 100 mila in Campania. A dirlo le stime dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità e illustrate oggi al convegno ‘Sorveglianza della mortalità e grave morbosità materna’. La causa più frequente delle morti materne precoci (entro 42 giorni dalla nascita) è l’emorragia, responsabile del 43,5% dei decessi, seguita dai disordini ipertensivi della gravidanza (19,1%) e dalla tromboembolia (8,7%). Tra le morti materne registrate nell’intervallo tra 43 giorni e 1 anno dal parto, un quarto è dovuto a suicidi. L’Italia è in media con i principali Paesi europei come Inghilterra e Germania. “Il basso tasso – dichiara Walter Ricciardi, presidente dell’Iss – è anche frutto dell’attivazione nel nostro Paese di un sistema di sorveglianza attiva che rappresenta un’eccellenza europea nel campo. Basti pensare che, senza i dati prodotti dal nostro ItOSS, con l’elaborazione dei soli certificati di morte dell’Istat rimarrebbe sommerso il 60% del fenomeno. Noi, invece, con una copertura di oltre il 70% del territorio, abbiamo ottenuto un risultato straordinario che ci consentirà di diminuire ulteriormente il tasso di mortalità evitabile”. Dal 2015 la sorveglianza è attiva infatti in 8 regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia) che coprono il 73% dei nati e oltre 360 presidi ospedalieri. “La mortalità materna – afferma Serena Donati, responsabile dell’ItOSS – è un fenomeno raro, che non è possibile azzerare neppure nei Paesi dotati di un buon sistema sanitario come il nostro”. Possibile è però migliorare agendo sulle principali cause, tra cui l’emorragia post partum, “alla cui prevenzione e trattamento – conclude – sarà dedicata, il prossimo ottobre, la pubblicazione di Linee guida italiane”.