Piano anti-Covid per le aziende agricole: 6 milioni al comparto florovivaistico

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Nell’ambito delle misure di sostegno alle aziende agricole, della pesca e di specifici comparti dell’agricoltura previste nel “Piano per l’emergenza socio-economica della Regione Campania”, è stato adottato un nuovo avviso pubblico per l’erogazione di un contributo una tantum a fondo perduto (bonus), di importo proporzionale al danno subito, a favore delle imprese del comparto florovivaistico regionale. La partecipazione è riservata esclusivamente alle aziende florovivaistiche alle quali non è stato concesso il bonus a valere sull’avviso approvato con decreto n. 97/2020. In linea con le condizioni previste nel “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del Covid-19”, l’accesso ai benefici è consentito anche le microimprese o le piccole imprese in possesso di specifici requisiti. Le imprese potranno presentare domanda, per il tramite dei Centri di assistenza agricola (Caa) dal 27 maggio 2021 al 5 luglio 2021.
La dotazione finanziaria dell’avviso ammonta a 6 milioni di euro. Nel caso in cui la dotazione non fosse sufficiente a soddisfare tutte le richieste, si provvederà a ridurre proporzionalmente il bonus in rapporto all’entità delle risorse disponibili. Con questo nuovo avviso la Regione Campania intende sostenere le imprese florovivaistiche, tra le più colpite dalla crisi economico-finanziaria causata dall’emergenza sanitaria da Covid-19. “Questo comparto produttivo – si legge nell’avviso – ha sofferto importanti e irreversibili perdite in termini di ‘produzione vendibile’ già a partire dai mesi di marzo e aprile 2020, soprattutto a causa del blocco dei tradizionali e consolidati canali di commercializzazione all’ingrosso, sia in Italia che all’estero, che si è protratto a fasi alterne per tutto il 2020”. “Tale situazione contingente – è spiegato nell’avviso – è ancora più grave se si considera che, nella stagione primaverile-estiva per molte imprese si realizzano oltre il 50-70% dei ricavi annuali (in dipendenza della grande variabilità e della peculiare diversificazione dei cicli produttivi), a fronte degli investimenti realizzati nei mesi precedenti per i cicli produttivi per mettere a disposizione del mercato le produzioni nei periodi più significativi della stagionalità produttiva e per i consumi che, in questo settore, sono molto legati alle festività (vedi Pasqua) e alle cerimonie/eventi e che sono stati di fatto irrimediabilmente compromessi”. “Inoltre – si legge sempre nell’avviso – il perdurare del periodo di crisi e lockdown anche nella successiva stagione autunno-invernale ha inevitabilmente compromesso le vendite storicamente legate alle festività di questo periodo (ricorrenza del 2 novembre e festività natalizie) rendendo di fatto particolarmente onerosi gli investimenti per i futuri cicli produttivi da programmare per il 2021”.