Turismo, la richiesta degli operatori a De Luca: Priorità nel Piano economico-sociale

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in foto Vincenzo De Luca

Dalla Penisola Sorrentina, da Capri e da Gragnano gli operatori turistici chiedono al Presidente della Regione Vincenzo De Luca l’assoluta priorità nel Piano Economico Sociale che sarà a breve presentato. “Tra qualche giorno la Regione Campania presenterà il Piano Socio-Economico che destinerà risorse a famiglie e imprese,aggredite, dopo le gravissime conseguenze causate dal Covid,dagli effetti dovuti essenzialmente al caro – energia e alle superbollette – si legge nella missiva che vede come primo firmatario Sergio Fedele (Atex Campania) -. Condividiamo perfettamente la necessità di dare priorità a misure di carattere “sociale “per assistere le fasce più deboli. Per ciò che riguarda le misure che saranno destinate alle imprese abbiamo voluto sottolineare al Presidente De Luca l’importanza di sostenere in primis il settore turistico. Questo settore è stato il più colpito dalla pandemia e,non appena la crisi sanitaria si è allentata,è riuscito a ripartire con un immediato risultato positivo in termini di Pil per tutto il paese e conseguentemente con effetti positivi per l’occupazione. Questa positiva ripartenza è gravemente minacciata dal “caro-energia” con il rischio concreto che moltissime  strutture saranno costrette a chiudere nei mesi autunnali,vanificando la ripresa e coinvolgendo tutto l’indotto diretto e indiretto che ruota attorno al Turismo”.
“Uno scenario pesantissimo soprattutto per le Zone a Turismo Prevalente, territori che vivono essenzialmente di turismo – precisano gli operatori del settore -. Le conseguenze di tale scenario avrebbero ovviamente un impatto non solo sulle imprese ma su tutti i lavoratori del settore e nelle Zone a Turismo Prevalente sulla quasi totalità delle famiglie. Ecco perché abbiamo chiesto al Presidente De Luca la massima priorità per le imprese del settore turistico perché sostenerle significa perseguire una strategia che raggiunge contemporaneamente l’obiettivo di sostenere sia  imprese che lavoratori in un settore che ha mercato e che quindi ,se messo in condizioni di reggere a questo caro-energia ,può continuare a sviluppare economia. Non farlo significherebbe invece aggravare la situazione economica, venendo meno la forza che il Turismo ha prodotto in termini di PIL sia a livello nazionale che a livello regionale”.