Zampini (Confindustria Liguria): “Senza stabilità soffre export e domanda interna”

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Genova, 12 ago. (Labitalia) – “Quando non c’è stabilità gli industriali sono sempre preoccupati, e l’incremento dello spread è un’indicazione di fatto della crisi così come il posizionamento del paese a livello internazionale. La stabilità politica e di governo è un fattore fondamentale per l’Italia in un’economia globale caratterizzata da vere e proprie guerre al commercio e all’export, come quella dei dazi. E anche il nostro mercato interno rischia di avere un’involuzione dei consumi se le famiglie non hanno fiducia”. Così Giuseppe Zampini, presidente di Confindustria Liguria, esprime la propria preoccupazione con Adnkronos/Labitalia. L’aumento dell’Iva, poi, è una possibilità che gli industriali, dice Zampini, “vorrebbero proprio non vedere: vogliamo tenere gli occhi chiusi di fronte a questa evenienza, perché che l’Iva arrivi a un quarto del valore della merce è veramente pesante”.

Anche i tempi della crisi che si è appena aperta sono importanti per Zampini, che è anche amministratore delegato di Ansaldo Energia. “Se i tempi sono lunghi -spiega- l’incertezza degli investitori aumenta. In Liguria, ad esempio, un sondaggio da noi condotto tra i nostri associati, ha mostrato una certa ripresa di fiducia, grazie alle azioni del governo locale e nazionale. Ma se la crisi va per le lunghe, ho idea che prevarrà di nuovo la paura”, osserva.

Ricordando poi il crollo del Ponte Morandi a Genova, Zampini dice: “In questi giorni e in particolare dopodomani, 14 agosto, è il momento soprattutto della commemorazione delle vittime del crollo del Ponte Morandi. E’ un momento di dolore e di raccoglimento per tutta Genova e credo per l’Italia intera”. L’Ansaldo Energia è una grande azienda genovese (vi lavorano circa 2.300 dipendenti) che, tra l’altro, ha sede nelle vicinanze del Ponte Morandi che è crollato. “Il 14 agosto deve esserci in primo piano il momento del ricordo”, ribadisce Zampini che parla seduto dalla stessa scrivania, dove un anno fa è stato avvisato del crollo del Ponte: “Per 5 minuti non sono riuscito a contattare nessuno, sono stati attimi tremendi. Poi, per fortuna mi hanno risposto che non c’erano state vittime”.

Il crollo del viadotto ha sfiorato i capannoni di Ansaldo Energia, una delle principali industrie di impianti per la produzione di energia d’Italia. “L’azienda ha avuto danni indiretti dal crollo del Ponte Morandi -spiega Zampini- perché tutta la zona è stata chiusa per mesi, la cosiddetta ‘zona rossa’”. “Abbiamo avuto -ricorda Zampini- 15mila mq interdetti alla lavorazione da agosto 2018 ad aprile. Ma non ci siamo dati per vinti, come forse qualche concorrente avrebbe voluto”.

“Abbiamo spostato l’ingresso dell’azienda -ricorda Zampini- trasferito qualche dipendente, non abbiamo fatto ricorso alla cassa integrazione, abbiamo dato una settimana di ferie prolungate e abbiamo ricominciato: e il 18 agosto il primo camion con un grosso carico è uscito dall’Ansaldo energia con destinazione Porto di Genova”.Ansaldo Energia, ci tiene a sottolineare Zampini, “è un’azienda storica di Genova, fa parte della sua identità”. “E’ operativa qui da 165 anni: non potevano non dare a questa città un segnale di ripresa, un segnale che non ci fermavamo”, conclude l’amministratore delegato.