Almaviva, venerdì è il giorno della verità

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Manifesteranno il 27 maggio, a Roma, in piazza Santi Apostoli, nel giorno del secondo sciopero nazionale, anche i lavoratori di Almaviva di Palermo. A deciderlo sono state le segreterie nazionali e territoriali Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil dopo lo stallo registrato nell’incontro di ieri al Mise, che non ha ancora scongiurato il licenziamento di 2988 lavoratori tra Napoli, Roma e Palermo (1670 nel capoluogo siciliano i dipednenti coinvolti dal piano esuberi). “La trattativa è ad un punto delicatissimo – dicono i sindacati – le proposte governative non consentono di raggiungere un accordo che dia ai lavoratori garanzie su un reale percorso di risanamento che non preveda espulsioni dal mondo del lavoro e dia regole chiare per l’azienda e per il settore tutto”. Il tavolo relativo alla vertenza Almaviva rimane permanente con l’obiettivo di trovare al più presto una soluzione positiva. Sul tavolo la viceministro allo Sviluppo economico Teresa Bellanova ha messo 6 mesi di contratti di solidarietà di tipo B, più altri 12 mesi di cassa integrazione; poi un fondo residuale istituito dalla legge Fornero per altri 18 mesi di ammortizzatori con le stesse caratteristiche della Cig. Secondo i rappresentanti dei lavoratori “l’azienda dichiara di non riscontrare le condizioni per ritirare i licenziamenti che, senza una soluzione immediata, partirebbero dal 6 giugno. Noi ribadiamo che la strada resta l’avvio di ammortizzatori sociali strutturali che garantiscano una copertura superiore ai 24 mesi, le modifiche immediate all’articolo 24bis sulle delocalizzazioni e gare d’appalto legate al rispetto dei minimi previsti dai contratti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative”.