Convegno di Capri, emozione per il saluto di Rossi e Boccia

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“Amici, compagni di viaggio”: prevale l’emozione alla chiusura, sul palco, del tradizionale convegno dei Giovani Imprenditori a Capri, nell’intervento del presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ed in quelle del leader degli industriali under 40, Alessio Rossi. “Per noi è percorso che finisce tra sei mesi”, ricorda Rossi: entrambi arriveranno a maggio alla conclusione di un mandato che per statuto non è rinnovabile. Molte lunghe pause con la voce rotta per l’emozione. Rossi ringrazia uno per uno gli imprenditori della sua squadra di presidenza, chiamandoli sul palco. Con i past president Marco Gay e Jacopo Morelli. Da Vincenzo Boccia un “grazie ai giovani di Confindustria, il futuro del nostro sistema di rappresentanza, fucina del ceto dirigente degli industriali. Qui – dice – abbiamo difeso i valori del sistema di Confindustria e del suo futuro”. Intervento fuori dai consueti canoni per il presidente di Confindustria: “È l’ultimo Capri come presidenti per me e per Alessio”, dice, ricordando i suoi primi approcci “negli anni ’90, affascinato a Capri dalle parole dell’allora presidente di Confindustria Luigi Abete”, e per ripercorrere poi le tappe chiave di quattro anni da leader degli industriali: “Nel 2016 sapevamo anche che con un debito pubblico rilevante non potevamo chiedere la luna”, quindi la scelta di puntare sulla premialità mirata di “una politica dei fattori, senza scambi con la politica”: la svolta dell’assise di Verona “con seimila imprenditori siamo passati ad una politica dei fini: più crescita, più lavoro meno debito”. Poi la prova di forza di Torino per un “si alla Tav, si alle infrastrutture, non alle procedure di infrazione”. Ed il lavoro con i sindacati che ha portato al Patto della Fabbrica, “perche quando ci sono difficoltà nel Paese ci si unisce, si lavora insieme”. Così, dice Boccia, “abbiamo costruito una dimensione di visione del paese, partendo dal metodo: passare dal conflitto al confronto per la competitività”. E il fronte contro la politica “del presentismo, della tattica, di una dimensione continua di campagna elettorale” per “tornare a parlare delle cose realmente importanti”. È il momento dei saluti e dei ringraziamenti in particolare per il ‘padrone di casa’, Alessio Rossi: in platea molte lacrime.