Gpl abbatte smog e costi

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Roma, 7 nov. (AdnKronos) – Il gas può offrire un prezioso contributo per raggiungere uno sviluppo sostenibile dei nostri territori e delle comunità locali: un’auto a Gpl, oltre a consentire un risparmio di costi di quasi il 50% rispetto ad una a benzina, consente anche benefici ambientali, dal momento che i gas di scarico prodotti presentano emissioni di ossidi di azoto molto ridotte e di particolato più basse del 90% rispetto alle auto a benzina. E’ quanto emerge dal workshop ‘Qualità dell’aria. Gli attori, la normativa e le responsabilità sul territorio’, che si è svolto nell’ambito della Fiera Ecomondo a Rimini, organizzato da Ancitel, con la collaborazione di Assogasliquidi-Federchimica e dell’Ordine degli architetti della Provincia di Rimini e il patrocinio di Anci Emilia-Romagna.

“Gpl e Gnl sono energie già pronte e disponibili, che grazie alle loro proprietà ecologiche possono dare un forte contributo al Paese, nel raggiungere gli obiettivi europei di riduzione dell’inquinamento atmosferico, che attanaglia le nostre città a danno della salute dei cittadini ed è causa della procedura di infrazione a livello comunitario”, sottolinea Andrea Arzà, vice Presidente di Assogasliquidi-Federchimica.

Lo Studio Innovhub, rileva, “ha dimostrato che gli impianti alimentati a Gpl producono emissioni di Particolato nell’atmosfera il 99% inferiori di quelle prodotte dagli impianti a biomassa. I tecnici di Innovhub hanno persino dimostrato che 100 grammi di PM una stufa a pellet li produce funzionando 32 ore, una a gas dopo 46.000 ore, e un’autovettura euro 5 dopo 20.000 km percorsi”. Pertanto, aggiunge Arzà. “sarebbe necessario quantomeno non prevedere politiche incentivanti a vantaggio di impianti di riscaldamento a biomassa”.

Ma il Gpl, sottolinea, “è un alleato per un ambiente più sano anche nel suo impiego come carburante per il settore auto”. Per questo, rileva, “i Comuni spesso esonerano le auto a gas dai provvedimenti di blocco alla circolazione, come previsto nel nuovo Accordo di programma tra le regioni della pianura padana per il miglioramento della qualità dell’aria, e alcune Regioni, sottolinea Arzà, “non prevedono per queste auto il pagamento della tassa automobilistica. Se da un lato quindi auspichiamo che sempre più Comuni italiani, e le istituzioni in generale, continuino a riconoscere proprietà e vantaggi ambientali del Gpl, dall’altro sottolineiamo la necessità di avere misure che orientino la domanda verso fonti ecologiche come questa”.

Ad oggi, in Italia ci sono oltre 2,3 milioni di vetture alimentate a Gpl, di cui 296mila in Emilia-Romagna, che possono contare su una rete di distributori capillarmente diffusa su tutto il Paese, che conta quasi 4.100 punti vendita di cui 471 solo in Emilia-Romagna, dove sono aumentati di 7 unità rispetto all’anno precedente.

Durante il convegno è stato fatto anche il punto sulla situazione del Gnl e sugli scenari futuri. “Si tratta di una fonte pulita delle enormi potenzialità di sviluppo, che può essere impiegata come carburante per rifornire navi, mezzi pesanti e trasporto pubblico”, rileva il vicepresidente di Assogasliquidi-Federchimica. “Anche il Gnl, grazie alle sue proprietà, darebbe un grande aiuto al Paese, sia nella riduzione dell’inquinamento, sia nel consentire una maggiore diversificazione dell’approvvigionamento energetico”.

Oggi in Italia ci sono 25 impianti di distribuzione di Gnl per autotrazione, triplicati negli ultimi tre anni, 10 depositi di Gnl a servizio di impianti di distribuzione Gnc, 19 quelli a servizio di utenze off-grid e 2 depositi di GNL a servizi di due reti canalizzate isolate. Il 2017 ha poi confermato la crescita della domanda di Gnl, attestatasi a circa 30.000 tonnellate, con un aumento del 50% rispetto ai consumi del 2016.

“Ma per poter usufruire appieno dei vantaggi del Gnl è necessario dotarsi delle infrastrutture adeguate ad accogliere questa fonte. Attualmente i 3 rigassificatori nazionali – spiega Arzà – non sono in grado di fornire servizi di tipo Small Scale Lng, fattore che limita lo sviluppo dell’infrastruttura e della catena logistica Le imprese hanno pianificato investimenti di assoluta rilevanza per garantire che anche l’Italia, come già fatto in altri Paesi europei, possa avere specifiche infrastrutture di stoccaggio e di approvvigionamento del Gnl, ma è necessario che il quadro regolamentare sia chiaro e certo”, aggiunge Arzà.

È necessario, rileva, “avere una normativa sia nazionale sia europea che tuteli gli investimenti delle imprese e, per lo sviluppo del Gnl quale carburante marittimo e per i servizi ausiliari della nave, specifiche linee guida nazionali per il bunkeraggio, dopo l’emanazione delle linee guida Emsa indirizzate ad autorità portuali ed amministrazioni”. Di particolare rilevanza per le amministrazioni locali è poi il tema della regolazione delle reti off grid alimentate a Gnl: l”a richiesta di Assogasliquidi è quella che l’Autorità per la regolazione per l’Energia, Reti e Ambiente definisca i criteri di regolazione tariffaria di tali realtà, tenendo in debita considerazione le peculiarità di tale segmento di mercato, in linea con quanto già fatto per le reti alimentate a gas diversi dal gas naturale”, conclude Arzà.