Il coraggio dell’impresa empatica

67

Oltre che espandersi, la conoscenza muta, e la mutazione è la scoperta di terre cognitive originali e, perciò, sconosciute.
L’impresa nel tempo affermatasi in uno specifico campo della conoscenza ritiene che il suo dominio continuerà ad essere vincente. Questa credenza nasce dal fatto che le altre imprese dello stesso campo ne sono altrettanto convinte. Tutte cercano prove che confermino la validità e attualità delle idee legalmente protette per impedire al free rider di impossessarsene senza aver contribuito alla loro formazione. L’impresa che si ripara sotto l’ombrello del brevetto non mette in gioco la propria reputazione sfidando ‘ciò che tutti sanno essere così’. La cultura monocromatica impedisce all’impresa di vedere oltre il muro delle proprie credenze. Con i muri che sono nella mente, la protezione dei mestieri di scrivano e calligrafo impedì al mondo islamico dell’Alto Medioevo di cogliere l’opportunità dischiusa dalla reinvenzione della stampa.
Con una mente aperta e, quindi, inclusiva ed empatica, il discorso economico cambia. Nella tappezzeria del pensiero aziendale le ombre della protezione sfumano, mentre brilla la luce dell’immaginazione che anticipa il futuro in cui la creazione di valore ha il suo cuore nelle attività ad alta intensità di conoscenza che richiedono continui investimenti nella creatività. L’impresa dotata di una mente dal largo abbraccio vive al di fuori degli schemi culturali del tempo e, diversamente dal comportamento conformista dei realisti, non ha paura delle idee avverse al corrente stato dell’arte. Essa è un’impresa incastonata nella cultura dell’imprenditorialismo che riguarda l’immaginazione di domani piuttosto che le conoscenze consolidate degli esperti e le conseguenti aspettative razionali di oggi e del prossimo futuro.

piero.formica@gmail.com