Il progetto di Finetica:
20mila posti in 2 anni

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Ventimila nuovi posti di lavoro solo nel biennio 2011-2013: se impariamo a fare rete, il microcredito può diventare la vera leva per far uscire il nostro paese dalla crisi”: lo dice Ventimila nuovi posti di lavoro solo nel biennio 2011-2013: se impariamo a fare rete, il microcredito può diventare la vera leva per far uscire il nostro paese dalla crisi”: lo dice venerdì mattina Mario Baccini, presidente dell’Ente nazionale per il Microcredito, al Salone delle Assemblee del Banco di Napoli in occasione della prima “Giornata nazionale della Microfinanza”, organizzata da Finetica onlus, associazione nazionale per lo studio dei problemi del credito (Anspc) e Rete Italiana Microfinanza (Ritmi). Al centro della discussione il tema della “Microfinanza e Fondi Strutturali 2014-2020: Inclusione, Coesione e Sviluppo”. Per Baccini “in un momento storico” occorre fare squadra “per percorrere l’ultimo miglio che divide i bisogni dalla sua soluzione, quello che nessuno in realtà vuole percorrere, quello in cui ci sono desideri, speranze, fame nera e la disoccupazione”. Occorre farlo “sapendo che ogni beneficiario di microcredito sviluppa un’effetto leva di 2,45 posti di lavoro“. Un dibattito che, come Nello Tuorto, direttore generale di Finetica e moderatore dell’incontro, spiega, cade in “un momento fortunato per la microfinanza”. Cade più precisamente nei giorni in cui Bankitalia ha pubblicato le norme di vigilanza per l’iscrizione dei “111”, i nuovi operatori del microcredito. “L’Italia – ricorda Tuorto – già da qualche anno si è dotata di una legislazione specifica. Il primo passo è stata la modifica del testo unico bancario all’articolo 111 che disciplina il microcredito. Poi ai primi di dicembre da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze, viene pubblicato il decreto attuativo di questo articolo”. E ora c’è il regolamento di Bankitalia. “Le microimprese – dice il presidente dell’Anspc, Ercole Pellicanòrappresentano una leva importantissima per il nostro Paese. Finalmente anche nella nostra Regione si sta prendendo consapevolezza di questo ma in ambito nazionale c’è ancora del cammino da fare. Il microcredito non è solo lotta all’usura e alla povertà ma può essere motore determinante per lo sviluppo del nostro Paese. Con questa giornata intendiamo dare un segnale chiaro al mercato, un impulso alla microfinanza diffondendone i valori nella consapevolezza della pubblica opinione”. “Il tasso di esclusione finanziaria nel nostro paese – spiega Giampietro Pizzo, il presidente di Finetica Onlus, Pasquale D’Avinoraggiunge il 25 per cento. Significa che un italiano su quattro ha difficoltà ad avere accesso ai servizi finanziari”. Obiettivo del microcredito è quello di intercettare proprio questo 25 per cento di popolazione, dietro al quale si nascondono spesso idee e progetti innovativi. “È un problema che riguarda tutti perché significa non sprecare potenzialità insite nel nostro Paese e dunque dare efficienza al sistema”. Parole che hanno trovato conforto nell’intervento di Severino Nappi, assessore regionale al Lavoro, che ha spiegato come Palazzo Santa Lucia sia già “impegnato da tempo su questo fronte. Abbiamo messo in campo in questi anni misure che hanno già dato discreti risultati. Siamo consapevoli che occorra lavorare su questa strada creando rete intorno all’idea di sostenere una parte importante della vita economica del nostro Paese”. Il presidente di Mediocredito Europeo, Massimo Minnucci, ricorda come “quello del nanoprestito può essere un esperimento esportabile in tutto il Paese”.