Italia, la strada è quella giusta ma c’è da lavorare molto

57
In foto Roberto Mancini

di Diego Pantani

L’Italia conclude il trittico di gare amichevoli, dopo quelle con Arabia Saudita e Francia, con un pareggio per 1-1 con l’Olanda all’Allianz di Torino. Partita storica per Insigne che, nel giorno del suo ventisettesimo compleanno, gioca da capitano della Nazionale, cosa che non era mai avvenuta prima, nella storia del calcio italiano. Mancini per questa gara sceglie dieci uomini diversi, ma mantenendo il 4-3-3, con il solo Jorginho confermato rispetto alla al match con la Francia, perché non ha alternative in quel ruolo. L’Italia durante il primo tempo detiene il possesso del gioco e va più volte vicina al vantaggio; già al 3’pt gli azzurri si sarebbero potuti portare in vantaggio, ma, il gol di Belotti viene giustamente annullato per fuorigioco.Tra i titolari in attacco c’è anche Verdi, che ormai, dopo l’annuncio di De Laurentiis, sipuò considerare un nuovo giocatore del Napoli, che spreca un paio di buone occasioni. L’Olanda non si fa vedere dalle parti di Perin, ma riesce a contenere gli azzurri per tutto il primo tempo. Nel s.t. Mancini inserisce degli uomini freschi
tra cui Chiesa e Zaza, ed è proprio durante unno scambio tra questi due che, al 67′ l’Italia riesce ad andare in gol, con l’aiuto di Van Diyk, che per spazzare via una palla, fa rimbalzare il pallone sulla suola di Zaza, che così ritrova il gol in azzurro. Al 69’st l’Italia rimane in dieci uomini poiché Criscito ferma sul limite dell’area Babel, con un brutto intervento. Perin salva il risultato un paio di volte, dopo che sono stati effettuati vari campi, sia da una parte che dall’altra, ma al 88’st deve capitolare perché, al seguito di una
punizione calciata al centro da un giocatore oranje, viene lasciato libero Aké, che di testa fa 1-1. II risultato alla fine ci può stare, ma Mancini comunque dovrà effettuare un grosso lavoro per riportare la nazionale a livelli più consoni al proprio blasone.