Se la legge lo consente, vendiamoci pure al migliore offerente

In Italia i parlamentari sono tanti, più che in qualsiasi altre democrazia. Gli Stati Uniti hanno appena 100 senatori. La nostra Costituzione ne previde 315, più quelli a vita e di diritto. 630 deputati. Conveniva ai comunisti, che, con la rotazione, potevano avere, poi, tanti funzionari di partito pensionati del parlamento. Conviene anche oggi che sono in vendita. Più sono, più possibilità c’è di acquistarne. La migrazione politica è la piaga della 2ª Repubblica. È giusto che il legislatore sia libero di avere opinione diversa, se in disaccordo con la coalizione in cui è stato eletto. Da noi, però, come sempre, si esagera. Della corruzione non ci si vergogna. Anzi, è segno di furbizia ed è persino invidiata.

Il dilemma della Lega: ha vinto il centro destra o la voglia di cambiamento?
Salvini si sta comportando benissimo. Per la verità, anche Di Maio. Chi l’avrebbe mai detto! Ieri erano due ragazzotti oggi sono politici di prim’ordine. Una sola cosa non hanno capito. Non sono loro a decidere se tornare alle urne o insistere a trovare una formula di governo. E neppure il capo dello stato. Sono solo i parlamentari, apparentemente inutili, a stabilirlo. È vero che il loro spessore non è particolarmente elevato. Anzi, il livello va scendendo in maniera preoccupante. Ma non sono così stupidi da tornarsene a casa, dopo avere raggiunto un traguardo che ha superato i loro sogni. Col cavolo che questi miracolati adesso rinunciano al colpo di fortuna per rifare la trafila di disoccupati!

Non abbiamo ancora imparato a diffidare degli inglesi
Accusando il Cremlino di avere avvelenato una spia che faceva il doppio gioco, Theresa May ha trascinato la società occidentale in un’isterica campagna diplomatica contro Putin. Chissà se è vero. Potrebbe avere conseguenze pure per la pace, non solo per l’economia. Dimentichiamo che fu Tony Blair a istigare Bush ad aggredire l’Iraq con l’accusa che nascondeva armi nucleari. Era falso. Non se ne trovarono. Sono trascorsi 15 anni da quella sciagurata iniziativa che continua a procurare vittime. Ha persino scatenato il terrorismo dell’ISIS. Adesso la storia si ripete con la Russia e ancora una volta l’Europa si lascia stoltamente coinvolgere dall’Inghilterra, che per fortuna non ne fa più parte.

I risparmi del presidente Fico, come quelli di Maria Cazzetta
Il neo presidente finge di non sapere – glielo avranno detto? – che andare in autobus o a piedi, anziché con i mezzi previsti dai servizi di sicurezza, comporta una spesa maggiore e gravi pericoli. Questo show scombussola il lavoro di tante persone che fanno le spese dei suoi capricci. Credendo di risparmiare – non per esibizionismo, come il neofita della politica – anche Sandro Pertini inizialmente per recarsi alla natia Stella, viaggiava con aerei di linea e il biglietto se lo pagava lui. Poi, capì che il Quirinale doveva acquistarne una ventina per la scorta. Invece l’aereo militare, come pure le auto blu, non costava nulla. Anche se vuoto, deve compiere per esercitazione alcune ore di volo ogni giorno.

Che miserabili, seppure onorevoli, questi rimborsi!
Ai deputati vengono rimborsate alcune spese di sopravvivenza che dovrebbero far parte dello stipendio. Invece, sono trattati come impiegati in perenne trasferta, non come legislatori. L’alloggio a Roma, i taxi e persino i biglietti del bus (1€½). Immagino l’imbarazzo dei singoli parlamentari nel dovere raccogliere tante miserabili ricevute. Ma anche il lavoro degli uffici della Camera di registrare, controllare e rimborsare. Tra le riforme che il neopresidente ha in mente, la più utile è abolire questo sistema di accattonaggio, non i vitalizi che la costituzione consente. Abbiamo dimenticato che sono rappresentanti del popolo. Bisogna restituirgli quella dignità che la carica, se non loro, merita.

In Italia interviene subito il sindacato a difesa del padre di famiglia
Il cellulare è una droga, non più un servizio. Un grave problema sociale su cui si deve intervenire prima che succeda l’irreparabile. Ormai è un prolungamento della nostra persona. Non si tiene più in tasca o in borsa, ma addirittura in mano, per non perdere l’attimo. Neppure le pistole nel Far West! Gli automobilisti lo consultano alla guida. I medici mentre visitano. Impiegati e operai al lavoro, gli studenti a scuola. Crolla la produzione! Persino gli autisti sui mezzi pubblici. Le mani sono libere, ma il cervello è altrove. Ora anche due piloti di linea, mettendo l’automatico, giocano a chattare mentre l’aereo vola a 10 mila metri d’altezza con 300 passeggeri a bordo. Subito licenziati. Ma, basterà?

Se crolla anche il turismo, siamo messi proprio male
Com’è possibile che in un paese turistico come il nostro fallisca un importante tour operator? Chiudono tanti villaggi vacanza, dal Sestriere a Favignana, proprio alla vigilia della stagione estiva. Avviate le procedure di licenziamento. Già 231 famiglie sul lastrico. Altre centinaia nella riduzione dell’indotto. Non è un’industria che lascia l’Italia per aprire all’estero dove la mano d’opera è meno cara. È il crollo della nostra unica risorsa naturale. Non ci sappiamo più fare? Paesi meno suggestivi sono più convenienti? Non offriamo i servizi essenziali o diamo troppe fregature e i turisti preferiscono andare altrove? Questo il problema del governo. Altro che tasse al 15% e reddito di cittadinanza!