Napoli, Mario Muto (Cardarelli) al congresso di neuroradiologia: Prevenzione dell’ictus, è emergenza. Ospedali carenti

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“La prevenzione dello stroke si base sul controllo di parametri ematologici ben noti, controllo della pressione arteriosa, abolizione dell’uso di alcool, fumo e droghe, queste ultime devastanti per il cervello”. A dirlo è il dottor Mario Muto, direttore della Unità Operativa Complessa di Neuroradiologia della AO Cardarelli di Napoli, durante la prima giornata, che si svolge dal 21 al 24 ottobre a Napoli, del 15esimo congresso della Società Mondiale di Neuroradiologia Interventistica (Wfitn). Muto svela che durante il congresso si discuterà “di tutti gli aspetti organizzativi, formativi e assistenziali determinati dalla pubblicazione di due recenti articoli Defuse 3 e Dawn che hanno esteso la finestra terapeutica per il trattamento dello stroke ischemico oltre le 6 ore sino alle 24 in casi selezionati basandosi su criteri diagnostici che includono alta tecnologia Tc e Rm”. Per il direttore dell’unità Operativa Complessa di Neuroradiologia del Cardarelli la carenza di medici ospedalieri apre un’area di urgenza-emergenza per la gestione dello stroke: “tale carenza andrà a colpire alcuni settori dell’assistenza sanitaria, in particolare quella connessa all’area dell’urgenza-emergenza ospedaliera, in particolare pubblica, collegata alla gestione del politrauma, dell’infarto miocardico acuto e dello stroke, quest’ultimo settore di nostra competenza. Sono difatti queste reti tempo-dipendenti che maggiormente necessitano di una assistenza immediata (si parla spesso in tali settori di golden hour e tempo=cervello) e nelle quali una eventuale carenza di personale medico determinerebbe un ritardo assistenziale per la salute dei pazienti colpiti da tali patologie”. “È necessario che ci sia un adeguato numero di neuroradiologi/radiologi interventisti in grado di soddisfare le esigenze assistenziali di tale patologia, al momento non adeguati numericamente sia per motivi in premessa che per carenza di formazione” conclude Muto.