Northern Lights: origine e caratteristiche principali

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(fonte foto Wikimedia Commons)

Tra i tanti derivati della cannabis diffusi in tutto il mondo c’è la Northern Lights, una “strain” ibrida a dominanza Indica diventata particolarmente diffusa e popolare negli anni Settanta. Benché non se ne conosca l’origine esatta, a causa dei numerosi processi di ibridazione tra varie specie di indica e sativa (per lo più afghane), si sa per certo che la moderna Northern Lights deriva da ben undici piante diverse, forse alcune varietà thailandesi. La versione che viene attualmente coltivata in tutto il mondo fa la sua comparsa negli anni Ottanta a Seattle e viene ulteriormente perfezionata ad Amsterdam da Neville Schoenmaker. Nel corso degli anni, questa strain si è imposta come una delle più apprezzate dai coltivatori e dai consumatori.

Le caratteristiche della pianta
Le piante di Northern Lights si contraddistinguono per le cime compatte e ricche di resina, le foglie lunghe ed esili mentre le infiorescenze sono arricchite da pistilli di colore giallo e arancio. Possono raggiungere un’altezza di due metri se coltivate outdoor mentre nelle coltivazioni indoor possono superare il metro e mezzo. In generale, si tratta di una varietà molto resistente (non soffre gli attacchi di batteri e parassiti) ed è apprezzata soprattutto perché è in grado di trasmettere tutte le proprie caratteristiche e non presenta particolari criticità di coltivazione. In aggiunta, ha un tempo di fioritura abbastanza breve che, in genere, si attesta tra le 7 e le 9 settimane. Della varietà Northern Lights, esistono tre fenotipi diversi; la n. 5 è quella più potente dal punto di vista genetico mentre le n. 1 e n. 2 vengono utilizzate per creare nuovi incroci dalle caratteristiche peculiari.

Un tratto distintivo della Northern Lights è la forte connotazione aromatica; le infiorescenze di questa varietà, infatti, si caratterizzano per gli aromi di sottobosco, pino, muschio, betulla e sandalo che si mescolano in una fragranza dolce dagli accenti vagamente pungenti. Così come le altre strain di Indica, la Northern Lights ha un odore unico e rinfrescante

La versione ‘light’ della Northern Lights
La Northern Lights comune è un tipo di marijuana caratterizzata da un contenuto medio alto di tetracannabinolo (THC) e, di conseguenza, costituisce una sostanza stupefacente. A norma di legge, in Italia non è possibile coltivarla né consumarla. Esiste, però, una versione ‘light’ che, per via del tasso quasi nullo di THC, è considerata legale e, per questo, può essere acquistata attraverso appositi canali, quali retailer autorizzati o e-commerce specializzati come Prodotti-cannabis (clicca qui per acquistare Northern Light legale).

Ma qual è la differenza tra la Northern Lights comune e quella ‘light’? Quest’ultima viene derivata esclusivamente da un particolare tipo di canapa (la cannabis sativa L.) ed è caratterizzata da una concentrazione di THC inferiore o pari allo 0,5% (5 mg/kg), ai sensi del decreto del Ministero della Salute che individua il limite massimo di tetracannabinolo ammesso negli alimenti.

Una presenza talmente esigua di THC fa sì che la Northern Lights ‘light’ non sortisca alcun effetto psicoattivo; in altre parole, non è una sostanza stupefacente e, al netto di specifiche intollerante, non ha particolari effetti collaterali e conserva le caratteristiche aromatiche della versione comune. Per quanto riguarda gli effetti, questo derivato della canapa può essere utilizzato come blando rilassante, per ovviare ai problemi legati all’insonnia, allo stress ed all’affaticamento muscolare. Va comunque sottolineato che non si tratta di un farmaco (la cannabis medica ha un tasso di THC di molto superiore, ma deve essere prescritta da un medico) e non va utilizzata come un sostituto dei farmaci. Qualora i disturbi sopra indicati assumano carattere cronico o patologico, è bene rivolgersi al proprio medico di fiducia ed evitare terapie ‘fai da te’.