PD, è lotta interna per la nomination

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Tu quoque, Brute, fili mi”: lo pronunciò Cesare mentre cadeva trafitto da 23 coltellate all’ingresso del Senato alle idi di marzo.

Chissà se Antonio Bassolino non ha pensato la stessa cosa quando ha appreso che la segreteria nazionale del Pd ha indicato l’on. Valeria Valente quale  sua contrapposizione alle prossime Primarie per la nomination.
Il deputato napoletano è stata infatti allieva di Antonio anche se in verità si può dire lo stesso degli eurodeputati Andrea Cozzolino e Massimo Paolucci oltre ad una folta schiera di quadri dirigenti e rappresentanti nei vari consessi istituzionali lo cali e nazionali.
La Valente però non ha ancora ufficializzato la sua candidatura per verificare se sul suo nome c’è il consenso di tutto il partito napoletano oltreché del vertice romano. Ma questo non è affatto scontato.
Non demorde il consigliere regionale Gianluca Daniele della corrente di minoranza di sinistra Area riformista dei Democrat che ha già raccolto 800 firme per candidarsi alle primarie.
Se si tiene conto che Bassolino di firme ne ha raggiunto quota 1500 e che il totale degli iscritti è di 2250 più 500 dei giovani Ds ci si rende conto che i margini di manovra non sono poi tanto semplici.
Ma c’è di più. Antonio Bassolino gira per strade e case napoletane costruendo un  consenso che solo parzialmente è di iscritti al suo partito. Il contatto diretto con i cittadini sta producendo una sorta di effetto domino all’incontrario quindi non demolitore ma costruttore.
Ma perché tanto lottare contro l’ex sindaco e governatore del suo stesso partito?
La risposta è semplice. Una vittoria di Bassolino alle Primarie ed ancor più come sindaco di Napoli rimetterebbe in gioco l’equilibrio interno ai Democratici non solo napoletani. Un equilibrio interno fragilissimo che ancora non si è consolidato dopo l’elezione a presidente della Regione di Enzo De Luca e lo spostamento del tavolo del potere da Napoli e Salerno.
La lotta tra le varie correnti del Pd è costante e quotidiana ed i bilanciamenti di potere ancora lontani da realizzare.
Antonio Bassolino sarebbe un ulteriore convitato obbligatorio ai tavoli che contano e questo non piace agli attuali partecipanti o agli aspiranti tali.
Insomma tanto per essere in linea con i tempi la guerra è per contare di più.
Niente di nuovo per quanto riguarda il centrodestra. Gianni Lettieri ha “foderato” Napoli di enormi manifesti pubblicitari in verità abbastanza originali per il messaggio che trasmettono ed attende le mosse di Fratelli d’Italia ed un nuovo raggruppamento di centrodestra riunito tra gli ex di An.
De Magistris ha cambiato colore ed abbandonando l’arancione indossa ora una maglietta più rosso scarlatto.
E noi e le stelle restiamo a guardare!