Russia, tutte le ipotesi sui mandanti dell’attentato di Mosca

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Risale a due settimane fa – precisamente al 7 marzo – l’allerta pubblicata dall’Ambasciata statunitense in Russia sul proprio sito web, nella quale si consigliava ai cittadini americani a Mosca di evitare grandi raduni, inclusi concerti, nelle successive 48 ore a causa di possibili attentati terroristici. Un messaggio ripreso anche dal ministero degli Esteri britannico sul proprio sito. Ora, a poche ore dall’attentato ove sono morte più di cento persone, i servizi speciali russi, affermano come riporta il Messaggero,  che avevano ricevuto informazioni dagli Usa su un piano per un attacco terroristico, ma senza «dettagli specifici». Secondo quanto riferito da una fonte interna all’agenzia russa Tass, «queste informazioni sono state effettivamente ricevute. Ma si trattava di informazioni di carattere generale». Il presidente Vladimir Putin, tuttavia, aveva respinto questi avvertimenti su possibili attentati bollandoli come un «ricatto» da parte dell’Occidente, per poi mostrarsi fragile dopo il plebiscito elettorale ricevuto. .

Il leader russo, intervenendo a una riunione del Consiglio di sicurezza federale lo scorso 19 marzo, aveva parlato delle «recenti dichiarazioni provocatorie di alcune strutture ufficiali occidentali su possibili attacchi terroristici in Russia» e aveva commentato: «Sembra un vero e proprio ricatto e un tentativo di intimidire e destabilizzare la nostra società». Aggiungendo: «L’Occidente ha praticato l’uso di tutti i tipi di gruppi terroristici radicali transfrontalieri nei suoi interessi e ha incoraggiato la loro aggressione contro la Russia».

Parliamo invece dell’ Isis-K, lo Stato islamico dell’Iraq e del Levante che ha rivendicato l’attacco a Mosca Anche la Casa Bianca ha confermato di aver condiviso con Mosca informazioni su un possibile attentato nella Capitale. «All’inizio di questo mese, il governo americano aveva informazioni su un piano per un attacco a Mosca contro grandi raduni e concerti» e le «ha condivise con le autorità russe», ha detto la portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Adrienne Watson.

Il portavoce del consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, ha affermato che «non ci sono indicazioni che l’Ucraina o gli ucraini siano coinvolti nell’attacco a Mosca» contro la più grande sala concerti della capitale russa. «Stiamo esaminando l’accaduto, ma vorrei evitare in questo momento qualsiasi collegamento con l’Ucraina», ha detto Kirby, dicendo che «c’è bisogno di tempo e di acquisire informazioni». «Ci sono persone a Mosca e in Russia che si oppongono al modo in cui Putin governa il paese, ma non credo che, in questo momento, che possiamo stabilire un collegamento tra l’attacco e le motivazioni politiche», ha sentenziato. La portavoce del ministero degli Esteri russoMaria Zakharova, ha commentato queste dichiarazioni sul suo canale Telegram: «Quali ragioni hanno i funzionari di Washington per dire che qualcuno non è coinvolto nella tragedia? Se gli Stati Uniti hanno o avevano dati affidabili al riguardo, questi dati devono essere immediatamente condivisi con la parte russa». E ha concluso: «E se non ha informazioni, la Casa Bianca non ha il diritto di pronunciare assoluzioni nei confronti di nessuno». A proposito dell’attentato a Mosca, il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani ha dichiarato: «Ci sono a Mosca 2.700 italiani registrati all’Aire, non abbiamo notizie di italiani coinvolti. Devo dire che il ministero degli esteri, insieme alla nostra rappresentanza diplomatica a Mosca, fin dall’8 marzo avevano invitato gli italiani a non partecipare a eventi dove c’era molta gente a Mosca» perché la polizia russa «aveva arrestato componenti di una cellula terrorista di matrice jihadista, quindi c’erano dei pericoli di attentati a Mosca». «Fin dall’8 marzo c’era sul sito “viaggiare sicuri” l’appello ai cittadini italiani di rinviare viaggi in Russia» ha aggiunto Tajani, esprimendo «solidarietà alle famiglie delle vittime che purtroppo sono in costante aumento. Con grande serietà l’ambasciata d’Italia e il consolato stanno seguendo l’evolversi della situazione insieme all’unità di crisi del ministero degli Esteri». Gli attentatori «probabilmente vengono dalle regioni più vicine all’Afghanistan. Il fenomeno del terrorismo non va mai sottovalutato e affronteremo la questione del terrorismo anche al G7 di Capri e al vertice della Nato che si svolgerà subito dopo Pasqua a Bruxelles» ha sottolineato Tajani. L’attentato «non credo che abbia a che fare con la situazione in Ucraina, è una questione che riguarda il fondamentalismo islamico. Evidentemente – ha concluso – anche la polizia russa era in allerta, stiamo seguendo 24 ore su 24 la situazione. Il nostro consolato è rimasto aperto tutta la notte e lo stesso l’ambasciata». Resta da fare una sola considerazione: L’oasi non è amico della Russia ma più dell’Ucraina attraverso la Cecenia che ha sempre svolto un ruolo ambiguo e patito le esercitazioni russe che impiegavano molti contingenti sovietici, per esercitarsi alla guerra in questo Paese. E se qualcuno pensa che vale l’equazione Isis=Iran inizi a ritenere che per quanto non simpatico a nessuno, ma lo stato iraniano non ha mai patrocinato il terrorismo dell’osso e che la russia ha da sempre dichiarato di combattere il terrorismo.