Sanità, Gimbe: Allarme medici di famiglia, ne mancano 3.100. Entro 2 anni in Campania via 384 dottori

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Allarme medici di famiglia, ne mancano oltre 3.100. La stima è della Fondazione Gimbe, che sottolinea come entro il 2026 siano previsti oltre 11.400 pensionamenti e “nelle regioni del Sud le nuove leve non basteranno a rimpiazzarli”. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, spiega: “L’allarme sulla carenza dei medici di medicina generaleoggi riguarda tutte le Regioni ed è frutto di un’inadeguata programmazione che non ha garantito il ricambio generazionale in relazione ai pensionamenti attesi. Così oggi spesso diventa un’impresa poter scegliere un Mmg vicino a casa, con conseguenti disagi e rischi per la salute, in particolare di anziani e fragili”.La Fondazione Gimbe ha analizzato le dinamiche e le criticità insite nelle norme che regolano l’inserimento dei Mmg nel Ssn e stimato l’entità della carenza attuale e futura di Mmg nelle regioni italiane. “Le nostre analisi – spiega Cartabellotta – sono tuttavia condizionate da alcuni rilevanti ostacoli. Innanzitutto, i 21 differenti Accordi Integrativi Regionali introducono una grande variabilità nella distribuzione degli assistiti in carico ai Mmg e ciò può sovra- o sotto-stimare il reale fabbisogno in relazione alla situazione locale; in secondo luogo, su carenze e fabbisogni è possibile effettuare solo una stima media regionale, perché la reale necessità di Mmg viene determinata da ciascuna Asl sugli ambiti territoriali di competenza. Infine, i dati ufficiali sugli assistiti in carico ai medici che stanno frequentando il Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale non sono pubblicamente disponibili”.

La maggior riduzione nelle regioni del Sud
Tenendo conto dei pensionamenti attesi e del numero di borse di studio finanziate per il Corso di Formazione in Medicina generale, la Fondazione Gimbe ha stimato la carenza di medici di medicina generale al 2026, anno in cui dovrebbe “decollare” la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal Pnrr. Nel 2026, secondo Gimbe, il numero dei medici di medicina generale diminuirà di 135 unità rispetto al 2022, ma con nette differenze regionali. In particolare saranno tutte le regioni del Sud (tranne il Molise) nel 2026 a scontare la maggior riduzione di medici di medicina generale: Campania (-384), Puglia (-175), Sicilia (-155), Calabria (-135), Abruzzo (-47), Basilicata (-35), Sardegna (-9,) oltre a Lazio (-231), Liguria (-36) e Friuli Venezia Giulia (-22). “La stima dell’entità della carenza – sottolinea Fondazione Gimbe – è condizionata da differenti fattori. In particolare, è sottostimata dall’eventuale scelta dei Mmg di andare in pensione prima dei 70 anni, dal numero di borse non assegnate e dall’abbandono del Corso di Formazione in Medicina Generale (almeno 20%). Viene al contrario sovrastimata dall’eventuale decisione dei Mmg di prolungare l’attività sino ai 72 anni e dalla possibilità dei medici iscritti al Corso di Formazione in Medicina Generale di acquisire già dal primo anno sino a 1.000 assistiti”. Infine, commenta il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, “tali stime risentiranno del nuovo Acn recentemente sottoscritto”.